ilVicinato@ - «Nelle aree boschive dell’Isola d’Elba c’è una situazione di
devastazione, soprattutto per le piante di leccio e di sughera. È un situazione
oramai degenerata che mai, a memoria d’uomo, aveva raggiunto questi livelli. Responsabile
è il bombice dispari o limantria (Lymantria dispar), un bruco polifago sia delle
piante fruttifere sia di quelle ornamentali e forestali che si diffonde in
maniera esponenziale. La limantria supera l'inverno allo stadio di uovo
protetto dalla bambagia di peli, sulla scorza dei tronchi o in altri organi
legnosi delle piante. In primavera le uova schiudono e le larve iniziano la
loro attività, generalmente dall'inizio di aprile, a seconda degli ambienti
climatici. Le giovani larve rodono le foglie in modo completo e si lasciano
trasportare dal vento, da pianta a pianta, propagando l'infestazione. Queste
larve maturano in piena estate, a fine giugno-luglio, con picchi di sfarfallamento,
degli adulti, nella seconda decade di luglio. La limantria compie una
generazione all'anno. La lotta chimica viene effettuata solo in presenza di
forti infestazioni. La lotta microbiologica può essere effettuata con il
bacillus thuringiensis. Il controllo della limantria negli ambienti naturali e
boschivi è effettuato tramite un coleottero carabide, attivo predatore delle
larve, o il dittero larvevoride, parassita delle larve. Lo scorso mese di
maggio il personale dell'Unione di comuni montani colline metallifere ha iniziato un trattamento fitosanitario a
terra nelle aree forestali contigue alle zone urbanizzate per contrastare
l'infestazione di limantria, ma oramai la situazione pare fuori controllo».