ilVicinato@ - L’articolo 68 della Costituzione, rimane immutato anche
dopo la riforma: «I
membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni
espresse e dei voti dati nell’esercizio delle loro funzioni (…)». Pare un principio più che giusto. Inoltre,
la stessa normativa, afferma come sia necessaria l’autorizzazione da parte
della Camera di appartenenza perché l’autorità inquirente possa applicare a un parlamentare
un provvedimento di restrizione della libertà personale: perquisizioni,
intercettazioni delle comunicazione o arresto. Non c’è invece bisogno di alcuna
autorizzazione nei casi in cui di flagranza di reato e per una sentenza
irrevocabile di condanna. Finora, l’arresto cautelare di un parlamentare, è stato
autorizzato due volte ogni tre in cui è stato richiesto. Insomma, l'immunità è un presidio della libertà di esercizio delle
funzioni parlamentari e non solo, tant'è che è prevista anche per i giudici
costituzionali e per i nostri ambasciatori quando si trovano all'estero, a
prescindere dall'eleggibilità o meno.