nonrenzianiperilsi@ - «Se quello del 4
dicembre fosse un referendum sul governo Renzi, difficilmente voteremmo un Sì.
Quello del 4 dicembre però non è un referendum su Renzi, ma su una revisione
costituzionale tanto attesa e necessaria. Può piacere o meno, ma la riforma
costituzionale, oggetto di referendum, altro non è che la soluzione
praticabile, forse l’unica possibile! Un testo che è stato discusso dalle due
camere per 731 giorni. Nel giorno del voto finale, il 21 gennaio 2016, hanno
votato a favore il 61,43% dei parlamentari, un risultato rilevante per una
riforma che cambia 47 articoli della Costituzione. Potremmo chiederci come mai
buona parte delle forze politiche italiane abbia cambiato idea e faccia
campagna affinché la Riforma Costituzionale che ha votato in Parlamento sia
bocciata dagli italiani… problemi loro! La questione cruciale è quella che
riguarda il rapporto tra Stato e Regioni. Quello che nel 2001, dopo la riforma
del Titolo V della costituzione, è stato uno dei fiaschi più clamorosi della
Repubblica Italiana che ha dato vita ad un regionalismo sprecone, senza alcun
senso d'essere. Ora dobbiamo recuperare. È un buon passo avanti, sufficiente
per auspicare che la riforma passi». Comitato
Nonrenziani per il Sì