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Arcipelago Toscano, che anche in passato si è sempre opposta alla realizzazione
di una grossa struttura alberghiera sulla costa di Cala Seregola, al posto dei
resti delle strutture minerarie, all’interno del Parco Nazionale
dell’Arcipelago Toscano e della Zona speciale di conservazione (Zsc, Direttiva
Habitat) e Zona di protezione speciale (Zps, Direttiva Uccelli), ritiene questa
scelta (ubicazione stabilimento termale, ndr) sbagliata sia dal punto di vista
paesaggistico e ambientale che da quello socio-economico. Ancora una volta,
invece di procedere alla messa in sicurezza di strutture minerarie che
andrebbero valorizzate come archeologia industriale, si vuole procedere alla
loro demolizione definendole semplicemente come “fatiscenti volumetrie” e si fa
riferimento con malcelato fastidio ai vincoli del Piano paesaggistico della
Regione Toscana e del Piano del Parco Nazionale (…) Le proposte alternative per
utilizzare un bene comune non mancano e andrebbero tutte a maggior vantaggio
della comunità cavese, inviteremo tutti a discuterne nei prossimi giorni.
Intanto chiediamo alla Regione Toscana a soprassedere da scelte affrettate e che
sposano modelli turistici obsoleti e il Direttivo del Parco Nazionale a dire no
(in base alle leggi e al suo Piano) a questa ennesima e intollerabile
“forzatura” in un’area come quella ex mineraria dove le forzature e le scelte
sbagliate sono già state troppe».