ilVicinato@ - «(…) La Terra di Rio ha avuto per secoli, dal suo sorgere, una
fisionomia economica compatta, data dalle miniere, dalla marineria,
dall’agricoltura, dalla pesca, dall’artigianato. Solo per motivi contingenti, e
probabilmente miopi, alla fine dell’Ottocento è avvenuta la separazione, che ha fomentato
campanilismi e reciproche ostilità (…) A chi giovano le piccole patrie? Solo ad
agitare, fuori del tempo e dello spazio che ci è dato di vivere, qui e ora, la
bandiera di uno sterile “campanile”, di un identità che per esprimersi ha a
disposizione solo pochi chilometri quadrati? O forse a soddisfare soltanto le
velleità di ambizione politica e gli interessi di potere di pochi? Accettare
l’unificazione, ritornare ad un’unica Terra di Rio è una scelta matura e
responsabile: è sganciarsi dai vecchi pregiudizi, rinsanguare comunità
asfittiche, raddoppiare la base elettorale, selezionare una classe dirigente
locale più preparata; è vedersi attribuire risorse che vengono negate ai
microcomuni, è proiettarsi nel futuro, prima che gli accorpamenti vengano
imposti dall’esterno, dimostrando fiducia nel rinnovamento e in una
organizzazione più razionale e coerente del proprio territorio». Maria Gisella Catuogno