26 dicembre 2017

OMICIDIO A PIOMBINO: “Il movente non era il telefonino. Aria di vendetta alle Sughere”

ilVicinato@ - Fonte notizia iltirreno.gelocal.it - «Il trentatreenne Marco Longo era detenuto nel carcere livornese delle Sughere in quanto reo confesso dell’omicidio di Fadhel Hamdi, il trentaduenne tunisino ucciso a Piombino un mese fa. Tuttavia Longo, sin dal primo giorno di cella, si era sentito a rischio vendetta: gran parte della popolazione carceraria delle Sughere è formata da detenuti marocchini, algerini e soprattutto tunisini come Fadhel. Da qui la presentazione della richiesta di trasferimento che è stata accolta in questi giorni. Ora l'assassino è nel carcere pisano del Don Bosco. Sul movente dell’omicidio si era parlato inizialmente di una precedente lite fra i due, dovuta a un telefonino, ma secondo gli investigatori il Longo cercava la droga, quell'eroina che in passato gli era stata venduta da Hamdi e che il vigilante avrebbe continuato a fumare, anche durante il lavoro».