13 gennaio 2018

PIOMBINO, MORTE DI ALESSANDRO BENUCCI: “Sul fascicolo del pubblico ministero c'è scritto la parola omicidio”

ilVicinato@ - Fonte notizia iltirreno.gelocal.it - «Il sostituto procuratore Giuseppe Rizzo ha aperto un fascicolo sulla morte di Alessandro Benucci, il trentaseienne trovato senza vita a Piombino, nella spiaggia sotto piazza Bovio. Era mercoledì 25 ottobre e sulle prime si era parlato di suicidio, di una caduta accidentale, di un malore causato dagli stupefacenti. Invece non è così chiaro e scontato. Ora sul fascicolo del pubblico ministero c'è scritto la parola "omicidio". È un'ipotesi suffragata da elementi precisi a cominciare dalle condizioni della vittima, dal tipo di ferite riscontrate sul corpo. Tutte ferite poco compatibili con la caduta da quell'altezza (una ventina di metri) e molto compatibili, invece, con un pestaggio. Un polso rotto, tumefazioni particolari sulle braccia, segni come quelli che avrebbe potuto lasciare un tirapugni o un altro oggetto contundente simile mentre la vittima cercava di ripararsi dai colpi. Lo stesso tipo di tumefazione a un fianco. Nessuna escoriazione sul volto ma una ferita importante alla nuca, ferite interne ai reni, alle costole. I vestiti intatti, puliti, compresa la felpa, e poi le scarpe, portate slacciate ma ancora ai piedi del ragazzo, tutte cose improbabile durante una caduta del genere. Infine sotto i calzini e dentro le scarpe moltissime alghe, come se fosse stato trascinato, più che precipitato, su quella spiaggia. In tutto questo, nemmeno una goccia di sangue: non sui vestiti, come si è detto, non sugli scogli vicini, non intorno al corpo Indagini che comunque si erano già estese all'intero sottobosco dello spaccio. Perché è lì che si cercano gli eventuali assassini e il movente. Si dice che Alessandro avesse debiti, ma anche il contrario, e cioè che Alessandro da un paio di giorni avesse l'improvvisa disponibilità di molti soldi: oltre un migliaio di euro dei quali nessuno versato ai propri fornitori. Come se avesse spacciato per conto proprio, fuori dal controllo di chi a Piombino gestisce i giri di droga».