lomarchetti@ - «C’è
chi ha scambiato le disposizioni di lunedì 18 maggio come un vero e proprio
“liberi tutti!”, ma non è così perché il covid19 è sempre qui, pronto a
colpirci ancora. Insomma, è facile ritornare ai contagi e alle restrizioni
dell’11 marzo: bar, ristoranti e negozi chiusi con l’obbligo di restare
confinati in casa, o peggio ancora con “zone rosse” e paesi chiusi. Di questo
dobbiamo essere consapevoli tutti: giovani e adulti, uomini e donne, poveri e
ricchi. Sui social c’è chi segnala come in questi giorni, anche nei paesi
dell’Isola d’Elba, pare essere tornati ai mesi precedenti la pandemia:
assembramenti senza mascherina, persone adunate sulle panchine o sedute fuori i
caffè senza mascherina, e altro ancora. Bisogna invece rispettare le regole di
contrasto alla pandemia, quindi essere rispettosi della salute e del lavoro
degli altri. Tuttavia pare che per alcuni il rispetto civico sia
pari a zero, allora è necessario l’intervento precauzionale sia dei sindaci sia
delle forze dell’ordine. Noi cittadini dobbiamo essere consapevoli come sia
facile la ripartenza del coronavirus così come, di conseguenza, lo è il
richiudere tutto, e questo con la cognizione che anche all’Elba rischiamo di
dire addio a una stagione turistica che già ora, stenta a ripartire fra tante
difficoltà». Lorenzo (M)