ilvicinato@ - Fonte Unione delle Chiese
metodiste e valdesi - «L’apertura
del Salmo 23, un salmo a tutti noto e a tutti caro. Un canto antico, che
esprime ancora bene i nostri sentimenti e le nostre emozioni. Che insieme ci
parla della felicità di vivere e delle difficoltà della vita (…) La prima
immagine è quella che apre il salmo e gli dà il nome: “Il Signore è il mio
pastore”. Ci dice, quest’immagine, che noi non siamo soli, che siamo
accompagnati (e anzi guidati) nei tempi felici come in quelli duri: non siamo
soli, anche quando ci sentiamo soli, fragili, indeboliti. Col suo “bastone” con
cui ci tocca leggermente per ricondurci sulla giusta strada e con il suo
“vincastro” il cui rumore quando batte a terra ci rassicura della sua presenza,
il Dio “nostro pastore” ci conduce lungo i percorsi spesso aridi della nostra
esistenza, fino a quei prati verdeggianti e a quelle fresche acque di un
ruscello che sono di ristoro al corpo e al cuore (…)». Alcuni stralci di una
riflessione di Ruggero Marchetti, Pastore evangelico