ilvicinato@ - Fonte Unione delle Chiese metodiste e
valdesi - «In questo episodio del Vangelo i discepoli di Gesù fanno
l’esperienza di molti dei nostri contemporanei: donne e uomini che nelle
tempeste della vita si sentono soli, abbandonati da Dio e dagli uomini. Gesù
stavolta non è con loro nella barca, come invece era accaduto in un episodio
analogo riportato da Matteo, quando il Signore aveva sedato immediatamente la
tempesta. Ebbene sì. Anche i discepoli sperimentano situazioni nelle quali
l’unica preghiera possibile sembra essere: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai
abbandonato?” (…) Ma una cosa è certa: il Signore non abbandona i suoi e nel
momento più critico, quando i discepoli sembrano aver esaurito le forze, egli
arriva camminando sulle acque, che nella Bibbia sono spesso simbolo del caos e
della morte. Il messaggio è allora chiaro: in mezzo al caos e alle tempeste
della vita Gesù, il Signore risorto che ha vinto il caos e la morte, ci dice:
“Coraggio, non abbiate paura” (…) Non temiamo, dunque, e non smettiamo di
remare. Confidiamo nel fatto che il Signore non ci abbandona e che in ogni
tempesta che dovremo attraversare verrà in nostro aiuto». Alcuni stralci di una riflessione di Sergio Manna, Pastore evangelico