umbertocanovaro@ - «È con una forma di sgomento, ed anche imbarazzo con cui abbiamo
vissuto da lontano la vicenda narrata alla cronaca locale dalla sig.ra La
Pusata, a proposito dell’alloggio negato per migliorare le condizioni di salute
del figlio, in attestata difficoltà. Infatti, anche noi ci sentiamo parte
integrante del Comune, non avulsa da ciò che succede. Abbiamo atteso la replica
del Sindaco prima di formulare valutazioni sull’accaduto che potevano sembrare
affrettate. Nel merito non vogliamo pronunciarci, perché non conosciamo i
fatti, e quindi è possibile che la famiglia non avesse diritto a quell’alloggio
che deve essere invece bandito pubblicamente, e non ce ne sono altri (ma la
signora ha replicato di sapere anche di un altro alloggio libero). Ci interessa
valutare invece politicamente la vicenda, per dire che quando un cittadino si
espone pubblicamente, evidentemente lo fa assumendosi anche i rischi di ciò che
dice: e, in maniera molto dignitosa, la signora ricorda un fatto che nella
replica del Sindaco non trova risposta: si è illusa per diversi mesi questa
famiglia che una soluzione si sarebbe trovata, tramite quel determinato
alloggio. Qui noi fermiamo l’attenzione per giudicare un metodo, quello del
rimando, del paternalismo, del ci pensiamo noi, ma non disturbate il
manovratore, che lavora per voi plebei, già riscontrato da noi in molte altre
occasioni. È questa supponenza, è questa logica da Marchese del Grillo, che ci dà
fastidio e che ancora una volta, siamo costretti a segnalare. Chi bussa ad un
ente pubblico, merita rispetto, qualunque cosa chieda, e gli si deve dire la
verità. Chissà quante altre volte è successo, prima che una mamma coraggiosa
squarciasse un velo. Noi veniamo derisi in Consiglio Comunale, anche offesi,
quando ci permettiamo di rilevare criticità, essendo una minoranza attenta che
fa il suo dovere. Ma la mentalità politica di chi dirige il Comune, il metodo
(molto negativo anche il fatto che la freddissima risposta del Sindaco alla
signora venga data su un social di lista elettorale, “privato” e non pubblico),
è tale che si deve dare l’impressione che tutto va bene, che tutto fila liscio,
che ci pensiamo noi a tutto, però state buoni. Non funziona così, ed è bene che
si cominci a dirglielo in più d’uno. Sollecitiamo comunque la Giunta a stare
vicino a questa famiglia, a non limitarsi alla risposta data e a non portare
rancore, per aver fatto emergere una vicenda che imbarazza tutti gli
amministratori; anzi, ad affiancarla, per risolvere, in un modo o nell’altro,
il problema che la affligge». Gruppo Consiliare Terra Nostra