ilVicinato@ - Da un articolo di Alvaro Claudi, chef e
storico della gastronomia pubblicato su elbareport.it: «Anticamente
all’Isola d’Elba la festa pasquale si festeggiava prevalentemente con il pane
benedetto. I pani pasquali erano preparati con la farina bianca e aromatizzati
con anice, finocchio, e talvolta addizionati con uvetta, pinoli, fichi secchi,
e edulcorati con miele o vin cotto. Queste aggiunte servivano per dare un tocco
diverso al “pane quotidiano”. Secondo la tradizione dei vari versanti del
territorio, e venivano modellati in forme e fogge diverse (…) Notevole
interesse suscita il pane con gli uccelli, detto anche pane ferettato: un tipo
di pane azzimo adorno di uccelli, e di smerli che si prepara nella zona di San
Piero in Campo. Talvolta con gli uccelli (in origine probabilmente colombe)
viene collocato un uovo col guscio che cuocendo assieme al pane si assoda (…)
La sportella e il cerimito raffigurano i simboli sessuali e sono stati
recuperati e riproposti, sia nella versione più antica, senza zucchero, sia
nella versione dolce, più recente, con zuccherini colorati. Questi pani
venivano usati come dichiarazione d’amore fra i giovani che si “guardavano”. Il
giovanotto, la mattina della Domenica delle Palme faceva pervenire alla ragazza
desiderata un paniere adorno di fiori con il cerimito, se la ragazza gradiva il
regalo e quindi la dichiarazione d’amore, il giorno di Pasqua contraccambiava
facendogli recapitare una sportella infiocchettata. Al contrario... una scarica
di legnate! (…)».