comitato2.6@
- «È sbagliato pensare che la strada del Piano di Rio non possa essere
realizzata finché l’intera zona non sia messa in sicurezza dagli sprofondamenti.
Tant’è che la Regione Toscana, almeno pare, sta avviando la procedura per fare
una variazione di bilancio e quindi cofinanziare i lavori di sistemazione e riapertura
del tratto interrotto della strada provinciale 26. Un progetto che prevede la ricostruzione
della viabilità in modo autonomo rispetto ai possibili infossamenti dell’area. Tuttavia,
altrettanto errato, è ritenere che il problema della messa in sicurezza di tutto
il territorio sia un fenomeno da mettersi dietro le spalle in quanto l’ultima voragine
si è manifestata sette anni fa (novembre 2014) nei pressi della Grotta di San
Giuseppe. Il comune di Rio deve controllare gli interventi dei privati che alterano
l’assetto idrogeologico e nel contempo deve regolare il reticolo idrico di superficie
di tutta la vallata che oggi fa immettere le acque piovane nei canali
sotterranei, un fenomeno che corrode regolarmente il terreno in alcuni punti
ben precisi, come sostengono gli studi degli esperti. Tutto questo per dare finalmente
tranquillità ai cittadini e sicurezza alle loro abitazioni». Comitato 2.6