ilVicinato@ - «Il parroco della chiesa di Santa Barbara era ormai anziano e
il vescovo gli affiancò un giovane collaboratore che tra l’altro piacque subito
a molte parrocchiane, tant’è che lo soprannominarono il Prete Bello. Anche lui
restò colpito dal fascino di alcune sue pecorelle, e in particolare di una mora.
Così fra i due nacque un amore pressoché impraticabile: lui sacerdote e lei sposata,
anche se senza figli. Qualcuna delle comari, forse perché non ricambiata dal aitante
prete, pensò bene di mettere una pulce nell’orecchio dell’anziano parroco, e aggiunse
che i due amanti trascorrevano la notte insieme nell’abitazione di lei, approfittando
che il marito era un marittimo e quindi sempre lontano da casa. Allora il saggio
uomo di chiesa pensò bene di stendere un filo di lana alla porta della camera del
suo vice, filo che la mattina dopo trovò spezzato: fu la prova della tresca.
Chiamò a rapporto il Prete Bello il quale prima negò, ma poi nel segreto della
confessione fu costretto ad ammettere la relazione amorosa che lo legava alla prosperosa
e giovane donna. Il vecchio sacerdote chiuse subito ogni discussione dicendo
che l’indomani avrebbe informato il vescovo di quella situazione: “Che ci pensi
sua eminenza!”. Tuttavia la mattina dopo, con sua grande sorpresa, trovò la
camera del Prete Bello completamente disabitata. Si dice che i due innamorati si fossero imbarcati da
Genova per le americhe dove vissero felici e contenti».