23 marzo 2023

RIO MARINA E IL PRETE BELLO: “Che ci pensi sua eminenza!”. Pillole di storia di fine ‘800

ilVicinato@ - «Il parroco della chiesa di Santa Barbara era ormai anziano e il vescovo gli affiancò un giovane collaboratore che tra l’altro piacque subito a molte parrocchiane, tant’è che lo soprannominarono il Prete Bello. Anche lui restò colpito dal fascino di alcune sue pecorelle, e in particolare di una mora. Così fra i due nacque un amore pressoché impraticabile: lui sacerdote e lei sposata, anche se senza figli. Qualcuna delle comari, forse perché non ricambiata dal aitante prete, pensò bene di mettere una pulce nell’orecchio dell’anziano parroco, e aggiunse che i due amanti trascorrevano la notte insieme nell’abitazione di lei, approfittando che il marito era un marittimo e quindi sempre lontano da casa. Allora il saggio uomo di chiesa pensò bene di stendere un filo di lana alla porta della camera del suo vice, filo che la mattina dopo trovò spezzato: fu la prova della tresca. Chiamò a rapporto il Prete Bello il quale prima negò, ma poi nel segreto della confessione fu costretto ad ammettere la relazione amorosa che lo legava alla prosperosa e giovane donna. Il vecchio sacerdote chiuse subito ogni discussione dicendo che l’indomani avrebbe informato il vescovo di quella situazione: “Che ci pensi sua eminenza!”. Tuttavia la mattina dopo, con sua grande sorpresa, trovò la camera del Prete Bello completamente disabitata. Si dice che i due innamorati si fossero imbarcati da Genova per le americhe dove vissero felici e contenti».