19 aprile 2023

GLI OTTIMI CACARACCHIUS PALMAIOLENSIS ALLA TRATTORIA “VINI E CUCINA” DELLA PATATAIA: “Si dovevano mangiare un po’ crudi e facevano solo negli scogli del vicino isolotto di Palmaiola”... Pillole di vita piaggese

ilVicinato@ - «Negli anni ’60, in pieno boom economico, la vita delle miniere di ferro attirava molti trasfertisti, cioè dipendenti delle società (perlopiù Sales e Perona) appaltatrici del lavoro in miniera che secondo le necessità spostavano qui  i loro dipendenti. Alcuni di questi erano soliti cenare nella bettola di Maria, detta la Patataia. Una sera le chiesero il cacciucco e specificarono quello con le cinque “C”, cioè alla livornese. L’ostessa  rispose che il giorno dopo avrebbe cercato gli ingredienti necessari e quindi li avrebbe soddisfatti.  Così nel pomeriggio iniziò la preparazione della zuppa di pesce, ma giunta quasi a fine cottura dal camino caddero dei cacaracci  che finirono nel tegame. Maria, purtroppo, non riuscì recuperarli così continuò a rumare (girare il sugo) e quindi servì il cacciucco ai commensali. Quando l’ostessa gli intervistò questi risposero "ottimo anche se i piccoli crostacei erano un po’ crudi". Nel tavolo a fianco sedeva il Sor Mario Claris Appiani il quale, con un linguaggio apparentemente forbito (vale a dire in latino maccheronico) spiegò agli ignari operai che quei crostacei si mangiavano un po’ crudi perché erano Cacaracchius Palmaiolensis che facevano solo negli scogli del vicino isolotto di Palmaiola e si riproducevano soltanto in quel particolare periodo dell’anno. Insomma, una rara prelibatezza. Quei trasfertisti bevvero la spiegazione del Sor Mario e la degustarono assieme al buon vino che serviva la Patataia».
Cacaraccio dall'inglese Cockroach, insetti Fochisti, Blattella Germanica in italiano.