13 aprile 2024

CAPOLIVERI, SCOPPIA IL CASO DELL'URBANISTICA: “Come funzionava il sistema per aggirare i controlli”

ilVicinato@ - Informazione dalla  stampa locale - «Sono diciassette le persone indagate per quello che è stato chiamato "Sistema Capoliveri" che avrebbe avuto lo scopo di consentire una serie di lavori edilizi omettendo di attivare controlli. Da quanto comunicato dalla guardia di finanza sarebbero sette manufatti in costruzione, posti sotto sequestro, coinvolti nelle indagini. L’inchiesta, avviata dalla Procura di Livorno, è partita da un esposto anonimo che ha spinto gli inquirenti a fare una serie d’intercettazioni telefoniche andate avanti per molto tempo: “Lo recuperi con la “Scila” (una segnalazione di inizio attività ndr), fai una sostituzione edilizia e la lascerai dove l’hai trovata. Ci paghi gli oneri di urbanizzazione, la teniamo per 19 mesi ferma e dopo 19 mesi mi chiedi il permesso di costruire per portarla da un’altra parte”. Sta tutto in questa frase intercettata dagli inquirenti (Fonte il Tirreno). Gli agenti della guardia di finanza hanno raccolto pure le dichiarazioni dall’architetto Vincenzo Rabbiolo, l’ex responsabile di area tecnica del comune, e da Ruggero Barbetti, ex sindaco e oggi membro del consiglio direttivo del parco nazionale dell’arcipelago toscano. Da parte nostra evitiamo elencare i nomi degli indagati, poiché siamo di fronte ad avvisi di garanzia emessi nei confronti degli indagati, quindi, nessuno di loro può essere considerato colpevole fino a una sentenza passata in giudicato. Questa vicenda, tuttavia, ha già suscitato clamore oltre i confini elbani, ma è importante ricordare che l’indagine è ancora in corso e le accuse devono essere valutate con attenzione e imparzialità».