ilVicinato@ - Informazione dalla stampa locale - «Sono
diciassette le persone indagate per quello che è stato chiamato "Sistema
Capoliveri" che avrebbe avuto lo scopo di consentire una serie di lavori
edilizi omettendo di attivare controlli. Da quanto comunicato dalla guardia di
finanza sarebbero sette manufatti in costruzione, posti sotto sequestro, coinvolti
nelle indagini. L’inchiesta, avviata dalla Procura di Livorno, è partita da un
esposto anonimo che ha spinto gli inquirenti a fare una serie d’intercettazioni
telefoniche andate avanti per molto tempo: “Lo
recuperi con la “Scila” (una segnalazione di inizio attività ndr), fai una
sostituzione edilizia e la lascerai dove l’hai trovata. Ci paghi gli oneri di
urbanizzazione, la teniamo per 19 mesi ferma e dopo 19 mesi mi chiedi il
permesso di costruire per portarla da un’altra parte”. Sta tutto in questa
frase intercettata dagli inquirenti (Fonte
il Tirreno). Gli agenti della guardia di finanza hanno raccolto pure le dichiarazioni
dall’architetto Vincenzo Rabbiolo, l’ex responsabile di area tecnica del comune,
e da Ruggero Barbetti, ex sindaco e oggi membro del consiglio direttivo del parco
nazionale dell’arcipelago toscano. Da parte nostra evitiamo elencare i nomi
degli indagati, poiché siamo di fronte ad avvisi di garanzia emessi nei
confronti degli indagati, quindi, nessuno di loro può essere considerato colpevole
fino a una sentenza passata in giudicato. Questa vicenda, tuttavia, ha già suscitato
clamore oltre i confini elbani, ma è importante ricordare che l’indagine è
ancora in corso e le accuse devono essere valutate con attenzione e
imparzialità».