pd.rio@ - «Rio ha
una comunità solida che ha reagito, che non molla rispetto ai problemi nati
immediatamente dopo la chiusura della strada provinciale 26. Donne e uomini che
si aiutano e si sostengono a vicenda, sia nella quotidianità che nei momenti
più difficili. Questo malgrado i problemi noti e ancora presenti, non risolti
con l'unificazione dei due ex Comuni di Rio Marina e Rio Elba. Per molti,
un’unificazione vissuta ancora come una sorta di fusione a freddo tra due
comunità che affondano le proprie radici in storie e culture di forte
appartenenza. L'apertura della strada è una necessità quotidiana, ma per me
rappresenta anche un simbolo per dare nuovo impulso alla piena integrazione,
fatta di servizi e opportunità di sviluppo. Da quel 5 marzo, giorno del sinkhole,
mi preme condividere tre brevi riflessioni maturate in questi giorni. La prima
riguarda il DIRITTO ALLA SICUREZZA. Penso che la sicurezza sia la priorità. Nel
nostro caso, si tratta di conoscere ciò che è accaduto, la dimensione di un
evento che in un giorno ci ha resi più fragili. Insomma, fotografare la
situazione attuale: stabilire se il sinkhole sia un fenomeno limitato oppure
esteso e in che modo interessi il reticolo idrico, la sicurezza di chi abita il
Piano di Rio. La seconda riguarda il DIRITTO ALL'INFORMAZIONE. Nel nostro caso
significa informazione corretta e puntuale. I silenzi e i tempi morti, come
accaduto nei primi giorni, non hanno aiutato. Hanno generato incertezza, voci
per sentito dire, disorientamento. Questo compito di informare spetta
principalmente a chi ha la responsabilità del governo del territorio comunale.
Bene le interlocuzioni e il coordinamento tra Comune e Provincia. Giusto il
recente comunicato della Presidente della Provincia, che precisa e fissa
l'andamento dei lavori in corso. Ogni altra dichiarazione, come purtroppo
accaduto, che non sia seguita dai fatti genera delusione e sfiducia. La terza
riguarda L'IMPEGNO AD ASSICURARE ALCUNE CERTEZZE. Penso che la conoscenza di un
problema senza la certezza di un processo che porti alla sua soluzione generi
sfiducia. È ciò che chiede la comunità di Rio: la certezza che nulla sarà
lasciato al caso, che gli interventi necessari avranno un nome e che i tempi
saranno definiti da un cronoprogramma preciso; che ogni eventuale criticità in
corso d'opera verrà comunicata apertamente e che non saranno ammissibili
sottovalutazioni o ritardi nell'affrontare i problemi. La certezza va oltre la
riapertura del senso unico alternato e comprende tutte le fasi successive, fino
alla messa in sicurezza del Piano di Rio. Concludo con una considerazione
finale. La presenza all'Elba dell'Assessora Monni e della Presidente
Scarpellini, in occasione dei disastri causati dalla recente alluvione anche
nelle nostre Bagnaia, Nisporto e Nisportino, ha rafforzato l'autorevolezza e
l'impegno concreto delle istituzioni e dei loro rappresentanti eletti. Di
contro, in quella occasione, hanno pesato le assenze più o meno giustificate di
altri. Ciò che auspico oggi è che, nei prossimi giorni – appena il quadro tecnico
lo renderà possibile – possiate venire qui per dare vita a un INCONTRO PUBBLICO
con tutta la comunità di Rio, per condividere un primo bilancio e punto della
situazione, in cui si illustri il da farsi, si fissino i tempi e si diano
certezze per la nostra gente. Ma anche l'impegno di tutti, per andare oltre le
emergenze. Non essere appiattiti alla prossima eventuale emergenza e lavorare
finalmente per il futuro». Fabrizio
Ania, segretario del circolo Pd di Rio