ilVicinato@ - Fonte
notizia dalla stampa locale - «A
seguito dei lavori di adeguamento dei locali, il bar all’interno dell’ospedale
di Portoferraio è stato chiuso. Per assicurare il ristoro dei frequentatori
della struttura, è stato potenziato il servizio tramite macchinette
automatiche. E per i donatori di sangue? L’AVIS di Portoferraio ha già inviato
una nota di protesta al direttore sanitario, ricordando che tutte le aziende
sanitarie toscane, devono attenersi alle convenzioni in materia di ristoro per
i donatori di sangue e già nel 2023 il Centro regionale sangue, ha inviato una nota
a tutte le Aziende Sanitarie ricordando quanto definito dalle norme e che ogni donatore
ha diritto di fruire del servizio di “ristoro post donazione” nelle seguenti
quantità: 1) una bevanda a scelta tra caffè, tè, cappuccino, succo di frutta, yogurt;
2) una scelta tra due pezzi dolci o un pezzo salato; 3) una bottiglietta
d’acqua. In questo periodo di chiusura del bar, il servizio ristoro ai donatori
è servito dalle cucine dell’ospedale, che inviano delle merendine (a detta dei
donatori immangiabili) un pacchetto di cracker e una bottiglietta d’acqua. Ricordando
gli obblighi convenzionati, l’AVIS ha suggerito di operare come in passato, ovvero
prima dell’apertura del bar all’interno del presidio ospedaliero, usufruendo
del servizio di un bar privato, presente nelle immediate vicinanze dell’ospedale.
L’AVIS di Portoferraio, fa appello alle altre organizzazioni in materia di
donazione del sangue, affinché facciano giungere agli uffici preposti, il loro
messaggio di protesta». L’AVIS di Portoferraio