lomarchetti@ - «Mario
il Perallini era emigrato negli Stati Uniti, ma un pezzo del suo cuore l’aveva
lasciato a Rio Marina e nel suo paese natale ritornava ogniqualvolta che
poteva. Qui faceva visita al fratello Milvio, agli altri parenti e ai tanti
amici con cui aveva trascorso le spensierate giornate di gioventù. Mario amava
chiacchierare con i paesani ai quali chiedeva notizie sui fatti locali: se
tizio era sempre vivo, se la figlia di caio si era maritata, se sempronio
navigava sempre con la Parodi di Genova. Insomma, voleva essere aggiornato
sulla vita di quella che considerava ancora la sua comunità. Un pomeriggio,
mentre era “pe’ la rena”, fuori la falegnameria del Mazzei, Aimone gli raccontò
un fatto spinto, oggi lo definiremmo osé, finito in modo comico, da cui scaturì
una grande risata a crepapelle. Affacciato alla ringhiera degli Spiazzi c’era
Stefanaro che ritenne essere oggetto di quella risata. Allora, risentito, si
rivolse all’ignaro Perallini: “Dì, ma ce l’hai con me? Ora scendo ti metto a
posto io”. E Mario di rimando: “O
scendi!”… E lo sciagurato scese. Mario, che non era certo mingherlino, a son di
manate e calci, fece nero il povero Stefanato. Questo risalendo tutto ammaccato
sugli Spiazzi, pronunciò la famosa frase: “se sapevo me ne stavo”». Lorenzo M.