lomarchetti@ - «Lui
era un minatore e non era molto loquace, pare avesse qualche difficoltà nella
parola. Lei, invece, chiacchierava tanto e svelta, che pareva una macchina per
cucire. Lui era sedentario, al contrario a lei piaceva viaggiare, non solo sull’Isola,
ma anche di là dal Canale, così quando le suore organizzarono una gita a Roma, in
piazza San Pietro, all'incontro col papa, fu una delle prime a iscriversi. La sera
prima della partenza, lei consegnò al marito i soldi che gli dovevano bastare
per vivere nei giorni in cui lei sarebbe stata dal Papa. Sì, non vi
meravigliate, perché in quel paese costumava che l'amministrazione della casa fosse
affidata alle donne, siano state mogli di marinai o di minatori. Quando lei rientrò
dalla gita, raccontò al marito le bellezze viste nella città del Vaticano e a
Roma in generale. Disse del bel discorso che il Papa aveva fatto “affacciato dalla
finestra”. Poi scese nei particolari, si soffermò su cosa aveva mangiato e su
chi erano le sue compagne di camera, chi d loro russava e chi pisciava
frequentemente. Alla fine domandò al marito il rendiconto di quanti soldi gli
erano avanzati rispetto a quegli che lei gli aveva lasciati. Lui, però, non
solo non aveva più una lira, ma addirittura aveva lasciato qualche debito. Al che
lei s'inferocì: "Ma che n'hai fatto di quei soldi? Sei proprio un
debosciato!” E lui serafico: "Tu Papa, io Galli". Il Galli era l’oste
della bettola dove lui, approfittando dell'assenza della moglie, aveva trascorso tutte le serate
in compagnia degli amici davanti a un fiasco di vino e un piatto di minestra
bella calda». Lorenzo M.