2 giugno 2025

PARCO MINERARIO DELL’ELBA: “Serve una svolta e chiarezza nelle nomine”

ilVicinato@ - Da un articolo di Fabrizio Ania, segretario del circolo Pd di Rio: «Il Parco Minerario versa in una situazione sempre più critica, segnata da una preoccupante serie di episodi negativi. Il primo riguarda le dimissioni “a scoppio ritardato” di parte del consiglio di amministrazione, due in appena due anni, mentre restano in sospeso le dimissioni annunciate, ma non ancora formalizzate, della presidente. Il secondo segnale allarmante è rappresentato dalle dismissioni patrimoniali: invece di investire nel recupero e nella valorizzazione di beni storici situati nel cuore del Parco, come Villa Pescetti e Villa Palombo, l’amministrazione comunale ha preferito metterli all’asta. Il terzo, e forse più grave, è il silenzio. Da anni, non vi è un confronto serio sullo stato del Parco. Una domanda allora è inevitabile: il Parco rappresenta ancora una risorsa strategica per l’economia locale? È ancora un motore possibile per uno sviluppo sostenibile, per una coesione territoriale, per l’identità di una comunità che affonda le proprie radici nella storia mineraria? Esperienze virtuose non mancano. In Toscana e in altre realtà italiane, i parchi minerari sono diventati strumenti efficaci di sviluppo integrato, capaci di coniugare cultura, ambiente, ricerca e innovazione. Per questo auspico l’apertura di un confronto pubblico, partecipato e trasparente, che metta al centro la missione originaria del Parco e ne costruisca una nuova progettualità, fondata sulla valorizzazione dell’identità e dell’unicità del nostro territorio, a beneficio dell’intera comunità. Auspico inoltre la nomina di un nuovo consiglio di amministrazione competente con una presidenza autorevole, capaci di raccogliere questa sfida e guidare la trasformazione del parco minelba. È arrivato il momento che anche il nostro comune si doti, sulla base di un regolamento degli incarichi esterni, di regole chiare e trasparenti per le nomine negli enti,  affinché questi incarichi siano assegnati sulla base delle competenze, della credibilità e del merito».