lomarchetti@ - «Nelle
miniere a ferro dell’Isola giungevano, molto spesso, dei capiservizio
provenienti dalla Sardegna, questi erano perlopiù dei periti minerari che
venivano appellati con il “sor”. No so il motivo perché, ma i ragionieri erano il
“ragionier Fantozzi”, i geometri erano il “geometra Filini”, e gli ingegneri
erano “l’ingegner Perozzi”, ma i periti no! loro erano solo “il sor Piras”. I
capiservizio erano persone molto educate, così come lo sono i sardi, e si
rivolgevano a tutti usando il lei, e le maestranze, quindi, facevano altrettanto.
Tutti però tranne lui, il “Selvatico”, un sopranome che più azzeccato non c’era!
Il perito Gavino Piras, appena giunto sull’Isola fece un giro nei cantieri
minerari per conoscere il territorio, le maestranze e gli eventuali problemi.
Quando il Selvatico lo vide gli urlò: “Pira’, fatti in qua”. Il capo servizio
si avvicinò e garbatamente chiese: “Mi dica”. E il minatore di rimando, senza
se e senza ma: “Ho bisogno d’una feria”. Il Piras rispose quasi risentito: “E
la chiede a me? Io sono entrato in servizio solo stamani!”. E il Selvatico: “Di’,
ma chi la devo chiede, e poi l’hai visto che c’hai sul capo?”. Gavino alzò gli occhi e vide che sopra di lui ciondolava
una grossa coffa piena di minerale legata a una corda la cui estremità era
tenuta dal Selvatico. Non so come andò a finire, ma di sicuro il perito Piras
avrà pensato: “Mamma mia, ma dove sono capitato?”». Lorenzo M.