ilVicinato@ - Fonte notizia iltelegrafolivorno - «La
sanità territoriale sta cambiando e le lancette scorrono veloci. La Toscana non
è messa male: le case di comunità 23 risultano avere almeno uno dei servizi
previsti già attivo. Le altre sono da costruire ex novo o da ristrutturare. A
quelle finanziate con il Pnrr se ne aggiungono altre 47 già attive, quindi 70
sulle 157 totali programmate. La medicina generale è destinata a cambiare più
di tutti gli altri comparti perché c’è stato un enorme ricambio generazionale,
che ancora non si è concluso. In Toscana c’è ancora un 40% di medici vicini
alla pensione, questo perché i medici della vecchia generazione sono entrati in
blocco e in blocco escono. Nel frattempo, a parte il ritardo nel crearne di
nuovi, il sistema ha deciso che il numero dovesse diminuire: dai 45mila prima del
Covid, ora siamo 35mila. Chi entra oggi raggiunge subito il tetto di 1.500
pazienti, e anche di più. Manca, inoltre, personale non medico, infermieri,
assistenti. La Toscana ha investito sulla medicina generale spostando su di
essa anche le prestazioni diagnostiche con l’accordo integrativo al quale hanno
già aderito 400 medici».