lomarchetti@ - «Ai
primi di settembre ero al bar e accanto a me c'era una giovane donna con il
figlio, questo voleva andare in piscina, ma la mamma gli diceva che sarebbero
andati al mare. Lui però, imperterrito, continuava a ripetere: "Voglio
andare in piscina, voglio andare in piscina, voglio andare in piscina...".
Quella cantilena aveva stancato me, ma anche la mamma del bimbo. Cosi questa
rivolta al figlio gli urlò: “Sei proprio un gioglio”, poi gli dette uno
sculaccione e afferratolo per mano, si diresse alla spiaggia della Torre. Ovviamente i forestieri che sedevano nei
tavoli intorno a noi, non capirono il senso di quella frase perché l’aggettivo “gioglio”
è tipico del nostro modo di parlare. Con esso definiamo una persona che ripete continuamente
e monotonamente le stesse parole. Insomma, il ”nostro” aggettivo deriva dal
verbo aggiogliare che il vocabolario definisce “essere preso da una sonnolenza
quasi morbosa”». Lorenzo M.