24 giugno 2008

MANTOVANI, l’Unione dell’Elba sotto un unico ente. GIUSTO, ma il Comune Unico richiede tempo e preparazione

marchetti.lorenzo@tiscali.it - Mi sembra importante dare ospitalità all’allarme lanciato su Tenews da Marco Mantovani: «Abbiamo problemi più gravi ed è necessario ritrovare unità intorno alla bandiera dell’Elba, ed iniziare a decidere sulle questioni fondamentali». Il presidente di Locman Italy, poi, si spinge fino ad augurasi «che alle prossime elezioni si possano votare dei candidati che abbiano come programma l’Unione dell’Elba sotto un unico ente amministrativo e la trasformazione del Parco in uno strumento gestito e diretto a livello locale, dove al massimo gli "scienziati esterni" possano fare i consulenti e non certo i presidenti». Anche per me il Comune Unico è la scelta migliore, però la sua realizzazione presuppone una conquista culturale che richiede tempo e preparazione. Ho ancora nelle orecchie le posizioni municipaliste espresse da esponenti della destra che oggi, tutto al più, si spingono all’accorpamento dei “castelli” con le “marine”. Allora è più conveniente perseguire la politica di piccoli passi. Questo è quanto stabilito dalla Regione con la costituenda Comunità dell’Arcipelago e, tutto lascia prevedere, che altrettanto miri il governo Berlusconi con le aggregazioni forzose dei servizi pubblici locali. Un dato di fatto è certo: «il nostro comprensorio abbisogna di una istituzione dotata di quei poteri che gli consentano di guidare, in modo unitario, le risposte alle sfide della globalizzazione». Questo organismo è l’Unione dei Comuni. Ma quali poteri i Comuni sono disposti a cedere a quella che sarà la Comunità dell’Arcipelago? Una spinta decisiva deve venire dalle categorie economiche e dai singoli imprenditori che come Mantovani, hanno acquisito la consapevolezza che i problemi dell’Elba si risolvono solo attraverso il governo unitario del comprensorio.