7 agosto 2008

LE LISTE CIVICHE E L’ASSIOMA DELLA DAMIGIANA, i candidati a sindaco siano scelti con le primarie e senza l’interferenza dei partiti

ilvicinato@libero.it Che cos’è una lista civica se non un insieme di cittadini, iscritti o meno ad un gruppo politico, che si candidano alla guida di un comune al di fuori dei partiti di appartenenza ma con un programma condiviso? Troppe volte, invece, è prevalsa la prassi di cercare a tutti i costi l’unicità politico-programmatica provocando, poi, una paralisi nella successiva azione amministrativa, e non solo (rotture, abbandoni, ecc.). Il Partito Democratico non dovrebbe interferire nella composizione delle liste che si presenteranno all'Isola nella prossima primavera, né imporre o farsi imporre lacci o laccioli da alcuno. Al Pd, invece, spetterebbe il sostegno a quei candidati a sindaco onesti e capaci che siano in grado di realizzare gli obiettivi attesi dalla gente. Donne o uomini concreti che in modo pragmatico siano caratterizzati da un progetto vero e partecipato, dove l'idea di sviluppo si coniughi con il benessere dei cittadini di oggi e di domani. Il candidato a sindaco, una volta individuato attraverso le primarie, comporrà la propria lista scegliendo in piena autonomia gli aspiranti consiglieri-assessori che condividono gli obiettivi del suo programma elettorale. Richiamiamo, per comodità di ragionamento, i dati delle ultime elezioni politiche ottenuti all'Isola d'Elba dalle forze minori. Non bisogna, tuttavia, trascurare i punti di eccellenza registrati in alcune realtà comunali. Abbiamo l’UDC con 1.047 voti (5,47%), si scende sotto il cinque percento con La Destra 653 preferenze (3,41%), la Lega Nord con 474 (2,47), sei in meno ha ottenuto l’Italia dei Valori (468 pari al 2,44%), la lista della Sinistra Arcobaleno ha totalizzato 883 consensi (4,61%) con una media di 220 voti per ciascuno dei quattro partiti che la componevano (tale calcolo penalizza sicuramente Rifondazione Comunista). Ecco perché occorre ripartire dall’assioma della Damigiana.