CONTINUITA’ TERRITORIALE, proporre al governo un pacchetto di servizio "non minimo" da sostenersi con finanziamento pubblico
giuseppe.coluccia@unicooptirreno.coop.it - Ancora una volta le istituzioni locali, le forze sociali economiche e politiche elbane dovranno, insieme, riproporre un pacchetto di proposte di servizio "non minimo" di collegamento marittimo da sostenersi con finanziamento pubblico, che sia assegnato con gara a compagnia pubblica o privata, che non arretri dai livelli buoni raggiunti oggi dai servizi e che sia all'altezza delle aspettative di un moderno sistema dei collegamenti capace di assicurare competitività, sviluppo e crescita per l'Elba: il mantenimento di quell'indirizzo che ancora oggi riteniamo fondamentale della legge 169/75. Una legge che impegnava direttamente lo Stato ed è stata una delle conquiste più importanti per L'Elba del dopoguerra. Adesso si andrà verso il sistema di liberalizzazione dei trasporti locali. Il possibile concorso dello Stato si limiterà al finanziamento di quelli che sono stati definiti "servizi minimi", intendendo per questi, quei servizi ritenuti essenziali e necessari (linee di servizio in tutte le isole, sufficiente frequenza oraria, tariffe agevolate per merci e residenti) e che però economicamente non prevedono ricavi sufficienti a coprire i costi di gestione delle compagnie che avessero assunto questo servizio. C'è senza dubbio l'opzione valida, non certo ideologica, che un regime di libera concorrenza alimenti virtuosamente una competizione positiva rivolta a soddisfare al meglio la domanda di collegamenti marittimi specie quella di tipo turistica, con tariffe e servizi adeguati, ma che dovrà essere integrata da un sostegno finanziario pubblico per quella domanda di mobilità locale, economica, commerciale, sociale delle popolazioni e attività residenti, in tutti i 365 giorni all'anno e in tutte le isole abitate e di destagionalizzazione del turismo.