SIAMO NAUSEATI DALLA FRATELLANZA DEL MARCHESE DEL GRILLO, di coloro che ci ripetono: io so io, e voi nun sete un cazzo. Tutto pro domo sua
ilvicinato@libero.it - C’è una compagnia trasversale e politicamente multicolore che trascima in decine di rivoli, si tratta della Fratellanza del Marchese del Grillo, il blasonato sfaccendato e approfittatore che aveva assunto il motto «Io so io, e voi nun sete un cazzo». I seguaci di questa congrega hanno un unico filo conduttore: additare i “dissidenti” (chi non disserta uguale a loro) come quelli che non hanno «nessuna preparazione» in neppure una materia. Loro, al contrario, spaziano dall’ecologia all’urbanistica, dall’ingegneria istituzionale a quella idraulica, dalla zootecnia alla botanica, dal giornalismo all'informatica, e via discorrendo, così si lanciano in presuntuose «lectio magistralis» avvalendosi di fantasiose ricostruzioni «pro domo sua». Di noi “eretici” scrivono che siamo «in mala fede e incapaci di gestire il territorio dove vivono», ma i più degli elbani sono addirittura «predoni, ingordi, cementificatori, etc. etc.». Poi, dopo aver sparato tutte le cartucce, emulando il Marchese del Grillo, ecco il meglio: l’offesa personale, e allora il “bestemmiatore” di turno «ha un gran muso, ha un bel paio di baffi e nient’altro, ha problemi di comprendonio» e, poverino, gli viene consigliato di scendere «dal pero».