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4 giugno 2017

RIO NELL’ELBA, DE SANTI: “Io ho soltanto scelto”

ilVicinato@ - Può un sindaco rispondere così a chi gli chiede perché non abbia assegnato una benemerenza al presidente della locale polisportiva? Claudio De Santi, sindaco di Rio nell’Elba: «Io ho soltanto scelto, in quanto sono deputato a questo, e quindi ho fatto ciò che chiunque altro deputato ad amministrare avrebbe fatto. Perciò mi pare fuori luogo ogni ulteriore polemica su questo argomento». Qualcuno spieghi a De Santi che lui non è il Marchese del Grillo. Che inoltre è il sindaco di Rio nell’Elba solo perché nel 2014 il centrosinistra si presentò diviso, tant’è che la lista di De Santi  non raggiunse nemmeno la metà più uno dei cittadini che andarono al voto. 

4 ottobre 2014

CASALP, L’ELBA FUORI DALLA COMMISSIONE GIUDICATRICE. NOGARIN, NEO SINDACO PENTASTELLATO DI LIVORNO: “Io so io e voi nun sete un c…o”

lomarchetti@ - «La valutazione dei curriculum per la scelta del nuovo presidente Casalp (case popolari della provincia di Livorno) sarà affidata a una commissione di quattro membri, di cui due nominati dal Comune di Livorno, uno dai comuni della bassa Val di Cecina e il quarto da quelli di Val di Cornia e Isola d’Elba. Nella valutazione dei curriculum, qualora ci sia la parità, deciderà Livorno. Questa è la democrazia imposta dal pentastellato neo sindaco della città labronica. Si fa notare come in nessuna commissione il numero dei componenti sia pari, è dispari proprio perché non si ottenga la parità dei voti. Non si comprende nemmeno perché l’Isola d’Elba debba spartirsi l’unico rappresentante con la Val di Cornia dal momento che i due comprensori fanno parte di due distinti sistemi economici locali. Insomma, per il sindaco Nogarin vale la regola del Marchese del Grillo: Io so io e voi nun sete un c…o». Lorenzo (M)

17 settembre 2013

ERA DAL SETTEMBRE DEL 2010 CHE MARTINENGHI TACEVA. MA DOPO TRE ANNI CHE FA? RILASCIA UN’INTERVISTA PRO DOMO SUA AL TGCOM24 DOVE PARLA MALE DELL’ELBA E SCATENA UN PUTIFERIO. Pare proprio che anche questa volta Stefano Fabio Martinenghi abbia pisciato fuori dal vaso!

ilvicinato@ - Mailing AsiNoi: «Martinenghi ha avuto la possibilità di andare in tv per parlare dell’Isola d’Elba, ma lui che fa? Né parla male e tutto il discorso ruota attorno a un parcheggio comunale costruito "là dove nidifica il falco pellegrino", e del quale ha scritto perfino al Presidente della Repubblica. Un’intervista che sui social network ha scatenato un putiferio: tutti i naviganti lo accusano di pubblicità negativa nei riguardi dell’Isola. Alcuni elencano i possedimenti del Martinenghi a Fetovaia: vari appartamenti, un bar ristorante vicino a un fosso, uno stabilimento balneare e due parcheggi a pagamento nei pressi dell’omonima spiaggia. C’è chi si è spinto a chiedergli: “Cos’è, hai paura che i turisti non vangano più a parcheggiare nei tuoi parcheggi sterrati coi pali sbilenchi e pericolanti a prezzi tutt’altro che bassi?”. Insomma, pare proprio che anche questa volta, Stefano Fabio Martinenghi abbia pisciato fuori dal vaso! Stefano Fabio, tuttavia, non è nuovo a spararle grosse. Ricordate quando propose la provincia autonoma dell’Arcipelago Toscano, mentre tutti chiedevano lo scioglimento delle province? E quando, fra le competenze del governo regionale della Toscana, inserì l’Ufficio del Registro, il Catasto e il Tribunale? Strutture che tuttora dipendono dai rispettivi ministeri. Per dovere di cronaca, però, è giusto rammentare che Martinenghi, dopo i trascorsi nella Lega Nord e in Forza Italia, è stato fondatore e capo dell’associazione Civiltà Italiana, nonché auto-pre-candidato, senza successo, a sindaco di Campo nell’Elba!». Achille Costa

4 ottobre 2011

RIECCO IL MARTINENGHI-PENSIERO: "Comune unico, un golpe legale contro le popolazioni dell’Elba"

ilvicinato@libero.it - Copia/Incolla dal giornale online: www.elbareport.it: «Caro Martinenghi, mi pare che alcune sue interpretazioni, in particolare per quando riguarda le quote validanti il referendum non corrispondano alla vigente normativa regionale, ma potrei sbagliarmi quindi lascio volentieri ad altri il compito. Mi lasci solo prendere atto con soddisfazione del fatto che questa sua ennesima "riemersione" (Ella usa, dopo lunghe letargie, d'improvviso rimanifestarsi qual fungo o qual lumaca dopo le precipitazioni meteoriche) non è caratterizzata dalla proposta della "Provincia dell'Elba" con la quale ci aveva reiteratamente deliziato narrandoci (a mo' di virtuoso percorso che pure gli elbani dovevano seguire) delle magnifiche sorti e progressive di una nuova provincia in Val Brembana o Val Camonica o giù di lì che era sul punto di essere istituita, sulla poderosa spinta dei prodi valligiani. Ecco per lo meno di quella "menata" (mi passi il termine padano) ha già fatto giustizia il tempo». A Sciambere

30 aprile 2010

PARCO MINERARIO, il nostro turismo lo affossano i vari Barbetti, Bosi, Papi etc. Organizza una gita alla Parchi Val di Cornia. Ma capiranno?

c.casarosa@alice.it - Caro Lorenzo, ma perché continui a perder tempo cercando di spiegare ai piaggesi (e non solo) che “lo sviluppo del Parco Minerario dell’Isola d’Elba presuppone una concertazione fra tutti i soggetti del territorio” e che “la società deve operare nell’intero compendio minerario elbano”? Invece io ti consiglio di organizzare una bella gita in Val di Cornia e "far toccar con mano" a Barbetti, a Bosi, a Papi e ai loro amici (in qualsiasi modo si siano camuffati) come si fanno seriamente gli interessi di un territorio. Portali a visitare i Parchi di Baratti e Populonia, di San Silvestro, della Sterpaia, di Rimigliano, di Montioni, di Poggio Neri, il centro di documentazione Villa Lanzi, il museo del Castello, quello della città di Piombino e la rocca di Campiglia e fai mostrare loro quanto pagano quei comuni per mantenere quelle strutture e forse smetteranno di venerare solo l’ombra dei loro campanili e capiranno cosa intende il buon Federico Mazzei quando dice che bisogna “fare sistema”. In gita portaci pure il presidente della Pro Loco di Rio Marina e durante la traversata fatti spiegare qual è il suo programma per rilanciare il parco minerario perché finora ho sentito solo chiacchiere e nessuna proposta tangibile (basta lui perché tutto vada a posto?). Poi quando arrivi sul porto di Piombino passa all'APP e prendi la Mancuso (almeno capirà di quello che si parla). Mi raccomando, porta anche quegli isolani che continuano a scrivere di complotti dei piombinesi per affossare il turismo elbano, (capiranno che il nostro turismo lo affossano i vari Barbetti, Bosi, Papi e compagnia bella - si fa per dire). Buon lavoro. Io la penso così, Chiara Casarosa

20 aprile 2010

SPECCHIETTI PER ALLODOLE: venerdì 23 aprile conosceremo i loro nomi. Avranno il buonsenso di chiedere scusa a chi li ha votati?

ilvicinato@libero.it - Il 16 aprile scorso il nuovo presidente della regione Enrico Rossi ha preso possesso del suo nuovo incarico. Il passaggio delle consegne con il presidente uscente Claudio Martini è avvenuto in forma privata a Palazzo Strozzi Sacrati. Poco prima, infatti, era arrivata a Martini la comunicazione ufficiale dell’esito del voto proclamato dall’Ufficio elettorale regionale presso la Corte d’Appello di Firenze. Il nuovo consiglio regionale si insedierà venerdì prossimo, così sapremo se Monica Faenzi, Francesco Bosi, nonché gli altri parlamentari o eurodeputati eletti, si dimetteranno dal loro incarico, incompatibile, o se rinunceranno al seggio da consigliere regionale. Bosi e Faenzi, dovranno dimettersi anche da sindaco dei rispettivi comuni.

15 gennaio 2010

LA FRATELLANZA DEL MARCHESE DEL GRILLO e… i raccontatori di barzellette. Qual è la categoria di Coppola?

c.casarosa@alice.it - Ci sono quelli che le barzellette le dicono perché non hanno nulla da dire, altri invece le scrivono perché non hanno nulla da scrivere, qualcun altro le racconta per avere qualche minutino di visibilità. Prendi il coordinatore Elba-val di Cornia dell’UdC che dal primo dell’anno ne racconta parecchie. Riporto da Tenew dello scorso 5 gennaio: «Lascia sconcertati l’idea che è venuta ai dirigenti del Pd: una società sportiva giovanile unica per tutta l’Elba. Ma come: siamo nel 2010 e a sinistra si hanno ancora ricadute ideologiche del genere? (…) La proposta di una società sportiva giovanile unica ha il sapore della Polonia pre-Solidarnosc, o della Romania olimpica. E il Pd farebbe bene a metterla da parte, come si fa con le vecchie cianfrusaglie». Il Pd tace, una scrollatina di spalle e via (Noi pensiamo a altro, a cose più serie), ma Coppola non molla l’osso e mercoledì 13 gennaio scrive: «Che il Pd dell’Elba condividesse le linee guida della Regione lo avremmo dato per scontato, giocandoci l’osso del collo soprattutto all’approssimarsi delle elezioni regionali. E’ per questo che siamo quasi caduti dalla sedia quando abbiamo letto il comunicato odierno coraggiosamente firmato dal Segretario Mazzei. Ci sembra al riguardo il minimo porre alcune semplici domande (…)». A quale delle tre categorie appartiene Coppola? Io non lo so, fate un po' voi, Chiara Casarosa

10 settembre 2009

RIO MARINA, LA SCUOLA DELL’INFANZIA: il Bosi autoincensato non è certo salvato. Sia lui a chiedere scusa ai genitori !

pd.rioma@tiscali.it – Il sindaco Bosi pretende le scuse dal Partito Democratico perché lo critica sulla situazione della scuola per l’infanzia là dov’è stato prima «disattento nel coinvolgere la provincia e la regione» e poi, nei giorni di massima criticità, pressoché irraggiungibile. Così il deputato Bosi scrive di menzogne e di accuse diffamanti e vuole persino le scuse dai responsabili (locali?) del Pd. Sia lui a chiedere scusa ai genitori per non aver compreso che la cosiddetta riforma scolastica della ministra Gelmini era in realtà la messa in pratica di una manovra di tagli di spesa e l’impossibilità di assumere nuovi insegnanti. Intanto l’assessore Roitero manda alla stampa una dettagliata cronologia sulle sue iniziative nelle quali, però, non troviamo né incontri, né lettere e neppure semplici contatti telefonici con l’assessore provinciale all’istruzione Fausto Bonsignori e, meno che mai, con Gianfranco Simoncini cioè con l’assessore regionale che ha salvato, in ogni caso, la scuola di Rio Marina. Diversamente, l’assessora all’istruzione informi i cittadini e tiri fuori le date e i numeri di protocollo. Ma la conferma delle nostre critiche viene dalla stessa sig.ra Roitero quando, candidamente, si meraviglia perché la Regione Toscana, in un primo momento, aveva invitato alla riunione (decisiva) dell’8 settembre il Comune di Porto Azzurro, peraltro sede dell’istituto comprensivo, e non quello di Rio Marina. Chi avrà informato quel funzionario dell’errore? Lo ha fatto certamente il sindacato, nella fattispecie la CGIL dell’Elba, e i dirigenti del Partito Democratico che erano e, fino alla definizione della questione, sono intervenuti puntigliosamente verso l’assessorato all’istruzione della Regione Toscana! I genitori dei bambini, quest’anno, non comparteciperanno alle spese della scuola per l’infanzia, e di ciò non debbono certo dire grazie al Sindaco Bosi che anche su questa vicenda, a causa della sua autorefenzialità, non ha cercato la collaborazione diretta né della Provincia di Livorno, né della Regione Toscana. Ma il Bosi, a cagione della sua proverbiale superbia, pretende le scuse da tutti e non solo dal Partito Democratico. Tant’è che quando i commercianti protestarono, e per la prima volta nella storia del comune, promossero una serrata lui s’indignò e, anziché ascoltare le loro ragioni e i loro suggerimenti, convocò le sole associazioni di categoria comprensoriali dove non mancò di autoincensarsi per il suo operato. Tuttavia i tempi per l’avvio della scuola statale non paiono brevi, e di questo siamo fortemente preoccupati. Il Circolo Pd Rio Marina e Cavo

22 settembre 2008

LA FRATELLANZA DEL MARCHESE DEL GRILLO, il motu-prorio sugli eco-mostri e gli indispensabili titoli accademici richiesti ai profani

marchetti.lorenzo@tiscali.it - Leggo su Elbareport (numero 1835, uscito alle ore 04.07 del 20 settembre 2008) una frase senza firma, attribuibile pertanto al Direttore, riferita alla mia persona: «L’ex-segretario dei DS che ripropone immutata la sua fraseologia in particolare "l'ambientalismo del fare" concetto nel quale egli comprende a nostro avviso la licenza di compiere operazioni ambientalisticamente raccapriccianti». A questo punto mi piacerebbe conoscere il motu proprio con il quale il mio amico Sergio Rossi ha normato l’essenza di un eco-mostro, terricolo o marittimo che sia, nonché quali titoli accademici abbiano l'obbligo di vantare coloro che seppure interessati a palesare il loro giudizio sul governo del territorio, sono profani alla Fratellanza del Marchese del Grillo.

28 agosto 2008

FRATELLANZA DEL MARCHESE DEL GRILLO, il nuovo adepto: faccio il bagno a spese vostre e dove mi pare

ilvicinato@libero.it - «Il presidente della Camera Gianfranco Fini, trasportato da una motovedetta dei Vigili del Fuoco, si è tuffato con muta e bombole nel mare di Giannutri in Zona 1 dell'area protetta: un tratto di litorale dove è vietata qualsiasi attività che non sia di ricerca scientifica». A un privato cittadino questa colpevole leggerezza sarebbe costata molto cara… ma un privato cittadino non può andare a farsi una nuotata con una barca dei Vigili del Fuoco.
Da un lancio dell’agenzia Apacomelba: «il Magnifico Rettore della F.M.d.G appena appresa la notizia ha convocato, con tutta l’urgenza del caso, il Priorato Grande e Superiore per conferire la tessera onoraria della Fratellanza del Marchese del Grillo all’onorevole Gianfranco Fini. La riunione è prevista per le ore 9.00 di venerdì 29 agosto all'Isola di Montecristo».

26 agosto 2008

LA PRESUNZIONE E' IL CIBO QUOTIDIANO DEGLI STOLTI

antonygeorge@tiscali.it - Egregio Signor Marchetti, io sono d'accordo con Lei. Apro ogni giorno questo blog e rimango perplesso riguardo le esternazioni di certi "personaggi" (segue l'elenco - ndr). Ma siamo sicuri che abbiano un seguito o sono voci urlanti nel deserto che si illudono di essersi accreditati una qualche nomea e il loro seguito è esclusivamente in quelle 4 o 5 persone che di tanto in tanto, frequentando i Blog, manifestano il loro consenso ed approvazione che loro amplificano come se fossero voci di un intera vasta platea plaudente. La presunzione è il cibo quotidiano degli stolti (...) Giorgi Antonio
ilvicinato@libero.it - Ringraziamo il Sig. Giorgi che fra l'altro non abbiamo il piacere di conoscere personalmente, tant'è che nel rispetto delle regole del Vicinato abbiamo preferito soprassedere alla pubblicazione dei nomi di coloro che a suo giudizio, possono essere aggregati alla Fratellanza del Marchese del Grillo.

23 agosto 2008

SIAMO NAUSEATI DALLA FRATELLANZA DEL MARCHESE DEL GRILLO, di coloro che ci ripetono: io so io, e voi nun sete un cazzo. Tutto pro domo sua

ilvicinato@libero.it - C’è una compagnia trasversale e politicamente multicolore che trascima in decine di rivoli, si tratta della Fratellanza del Marchese del Grillo, il blasonato sfaccendato e approfittatore che aveva assunto il motto «Io so io, e voi nun sete un cazzo». I seguaci di questa congrega hanno un unico filo conduttore: additare i “dissidenti” (chi non disserta uguale a loro) come quelli che non hanno «nessuna preparazione» in neppure una materia. Loro, al contrario, spaziano dall’ecologia all’urbanistica, dall’ingegneria istituzionale a quella idraulica, dalla zootecnia alla botanica, dal giornalismo all'informatica, e via discorrendo, così si lanciano in presuntuose «lectio magistralis» avvalendosi di fantasiose ricostruzioni «pro domo sua». Di noi “eretici” scrivono che siamo «in mala fede e incapaci di gestire il territorio dove vivono», ma i più degli elbani sono addirittura «predoni, ingordi, cementificatori, etc. etc.». Poi, dopo aver sparato tutte le cartucce, emulando il Marchese del Grillo, ecco il meglio: l’offesa personale, e allora il “bestemmiatore” di turno «ha un gran muso, ha un bel paio di baffi e nient’altro, ha problemi di comprendonio» e, poverino, gli viene consigliato di scendere «dal pero».

DARIO BALLINI, blog e guestbook sono strumenti democratici e partecipativi. Il direttore di Elbareport difende la sua casta

darioballini@gmail.com - Ho trovato molto singolare l'A Sciambere di Elbareport del 20 agosto. In quell'editoriale il direttore del quotidiano on-line si lascia andare ad alcune considerazioni sul fenomeno del proliferare dei blog nella nostra Isola. Il direttore esordisce così: «La rete che ha velocizzato la circolazione delle notizie ha dato pure "voce" a chi non l'aveva, ma gliel'ha data senza andare molto per il sottile, senza badare a chi veniva consegnata la "licenza di parlare", lo ha fatto in maniera fredda e acritica». Insomma il buon direttore se la prende con quella che forse è la più grande rivoluzione democratica dei nostri tempi, quella che ha dato a ciascuno di noi la possibilità di trovare uno spazio dove esprimere le proprie idee (…) Il direttore poi continua dicendo come la proposta del fu ministro Mastella di parificare i blog agli organi di informazione sarebbe squalificante per quest'ultimi. Beh caro direttore di quali organi stiamo parlando? Del suo? (…) Il direttore poi, en passant, lancia li un paio di parole che a qualcuno possono non dire niente ma in realtà sono un manifesto di intenti: «Un comunicatore non autorizzato». Cosa vuol dire autorizzato? Semplice gli unici che hanno diritto di fare informazione, e opinione, sono i giornalisti regolarmente iscritti all'ordine. Perché di questo si tratta. Difesa dei diritti e dei privilegi della casta dei giornalisti (…) Conclusioni errate dettate da un punto di partenza errato, non si può dare per buona l'equazione "blog=guestbook", sono due cose completamente differenti. Caro direttore, la invito a farsi un giro per la blogosfera (...) in tutto il mondo i blog sono già quello che lei pensa che possano diventare e per quelle che lei chiama «reati che vi si compiono», beh per quelli ci pensano le leggi italiane. Dario Ballini

13 agosto 2008

Anche Martinenghi appartiene alla Fratellanza del Marchese del Grillo, ogni confronto è impossibile

marchetti.lorenzo@tiscali.it - LETTERA APERTA - Egregio signor Stefano Fabio Martinenghi, dialogare con lei è pressoché impossibile poiché ho di fronte un adepto della Fratellanza del Marchese del Grillo dove: io so io, e voi nun sete un cazzo (almeno lì non è solo). La lascio, quindi, a dare i numeri sulla sua fantomatica provincia dell’Elba, la cui realizzazione, d’altra parte, dipende dalla Lega Nord e da Forza Italia. Mi auguro solo che i suoi ex commilitoni leghisti e forzisti si ricordino di lei. Nel frattempo, però, voglia accettare un modesto consiglio, e questo in considerazione che lei si dice sittanto bene introdotto in ambienti ministeriali: giochi al rialzo, punti più in alto, la provincia è davvero poco, miri al Principato. Le auguro di trascorrere un buon Ferragosto. Distintamente, Lorenzo Marchetti

12 agosto 2008

INCIVILTA’ ITALIANA, ovvero un leader collerico a cui hanno scoperto gli altarini

marchetti.lorenzo@tiscali.it - Così Stefano Fabio Martinenghi, imprenditore e giornalista, risponde alle mie osservazioni sulla Provincia dell’Elba: «Ho sempre preferito evitare polemiche con il signor Marchetti, un personaggio ottocentesco a quanto pare convinto che per fare politica basti avere “muso”, un bel paio di baffi e nient’altro: nessuna preparazione di ciò di cui si argomenta, tanto meno normativa. Ciò che balza all’occhio nei suoi interventi è che iniziano e finiscono con una battuta irridente spesso priva di qualunque spiegazione tecnica o riferimento serio. Queste sono le sue “verità” (.....)». Evito ogni commento, non mi abbasso a tanto, così come mi sottraggo dallo sciorinare il mio curriculum, non ne vale la pena. Quella di Martinenghi, d'altra parte, è la tipica reazione del ragazzino a cui hanno rotto il giochino. Dimenticavo di aggiungere, per dovere di cronaca, che il signor Martinenghi, dopo i trascorsi nella Lega Nord e in Forza Italia, ora è a capo dell’associazione di promozione sociale a carattere nazionale denominata “Civiltà Italiana”, ma forse sarebbe meglio chiamarla INCIVILTA’ ITALIANA.

10 agosto 2008

MARTINENGHI NON VUOLE UNA PROVINCIA, BENSÌ UN PRINCIPATO TIPO MONTECARLO. Sognare è bello, ma la realtà è un’altra

ilvicinato@libero.it - Il signor Martinenghi dalle Vigne di Fetovaia continua a dare i numeri sulla Provincia dell’Elba. Tant'è che all’ente provincia (nel programma elettorale di Berlusconi se ne prevede lo scioglimento) il Martinenghi affida risorse economiche e competenze che non hanno nemmeno le regioni. Si tratta, al contrario, di un vero e proprio Principato. Sognare è bello, specie in mezzo ad un rigoglioso vigneto, ma la realtà è un’altra. Oggi, in modo pragmatico, occorre puntare su una Unione di Comuni – Comunità dell’Arcipelago “pesante” (governo unitario del territorio, progettazione e affidamento dei lavori pubblici, sportello unico delle attività produttive, attivazione dei fondi strutturali, ecc.) con l’obiettivo di giungere, entro dieci anni, alla semplificazione istituzionale. Questo si può fare, ci vuole solo un po’ di coraggio e un forte senso di responsabilità. Si risponde, così, a due esigenze: uno strumento comprensoriale per reagire alle sfide della globalizzazione, avvio del processo per la nascita del comune unico (risparmio di risorse finanziarie e meno “poltrone”, cioè una classe amministrativa più selezionata e autorevole).

25 giugno 2008

FOTO DI UN'ISOLA, dove la politica del fare travalica il voto ai partiti nazionali. Stufi di sentirsi dire: io so io, e voi nun sete un cazzo

marchetti.lorenzo@tiscali.it - All’Elba c’è la necessità di un grande rinnovamento della «politica del fare» con la consapevolezza che questa ha bisogno di un soggetto istituzionale unitario dotato di quei poteri che gli consentano di agire per rispondere alle sfide della globalizzazione, ma allo stesso tempo di salvaguardare i poteri e le autonomie locali. E pur vero che la destra locale, quella ufficiale, ha una visione chiusa e anonima che in alcune occasioni è riuscita a soddisfare le aspirazioni di quella parte della popolazione molto legata al proprio particolarismo. L'esperienza, tuttavia, dice a noi isolani che «chi fa da sé fa da solo e non va da nessuna parte» perché la strada dell’egocentrismo territoriale porta poco lontano e non giova certamente alla concorrenzialità del prodotto «Elba». Ci sono molti cittadini che di questo sono consapevoli, in modo particolare si trovano fra gli imprenditori e più in generale fra le categorie produttive, le libere professioni e i tecnici. Magari alle politiche non hanno votato per il Pd di Veltroni, e forse alle prossime elezioni «manco andranno a votare» poiché non hanno «simpatia per nessun partito». Questi, però, ritengono come gli unici che possono fare qualcosa per l'Elba «sono i politici del posto», riconoscendo che vi sia «qualcuno di qualità». Tutti costoro esprimono una «Idea di Isola» chiara: hanno fiducia nelle proprie forze e chiedono «lavori» per «mantenere sull’isola anche i giovani che abbiano una preparazione tecnica e qualifiche elevate, questo perché non si può pensare che tutte le nuove leve, se hanno una laurea in mano, diventino emigranti». Giustamente «pretendono» una continuità territoriale sicura, anche d’inverno, nella navigazione e negli attracchi, nei prezzi e negli orari, dato che i collegamenti marittimi per l’isola sono vitali, a allora più concorrenza. Sono consapevoli come chi vive su un'isola sia portatore di un valore aggiunto giacché dispone di una risorsa unica: la storia, la cultura e i beni naturali. Costoro sono per «l'ambientalismo del fare le cose che vanno fatte a tutela dell'uomo e della natura» in quanto orgogliosi di mettere a frutto quello che qui c’è e altri non hanno e non accettano, in nessun modo, di essere definiti «predoni, ingordi, cementificatori, in mala fede e incapaci di gestire il territorio dove vivono», in quanto consapevoli di non esserlo affatto. Loro, come noi, sono stufi di ricostruzioni fantasiose «pro domo sua» e di presuntuose «lectio magistralis», da qualsiasi pulpito o barchetta provengano, meno che mai se queste sono accompagnate dal motto dello sfaccendato e approfittatore marchese del Grillo «Io so io, e voi nun sete un cazzo».