28 aprile 2009

SIAMO NOI I VERI TARDÒ: una stirpe tardo Villaminoziana-ferrajese. Sergio Rossi rivendica così la legittima discendenza dei Tardò

marchetti.lorenzo@tiscali.it - Mi scrive Sergio Rossi: «Orbene Lorenzo, occorre rimettere le cose a posto, ricordo a beneficio della signorina Casarosa che giusto l’anno prossimo cadrà il centenario della imposizione ufficiale del soprannome di “Tardò” a Fortunato Rossi detto Beppe classe 1902, da parte del di lui padre Lorenzo Rossi da Villa Minozzo (R.E.) esasperato per il ritardo con il quale il fanciullo gli recapitava sul lavoro la gavetta col desinare. Un giorno appunto constatando quant’era diaccia la minestra lo battezzò con uno scappellotto “Ti chiamerò Tardò!” (…) e Tardò furono chiamati financo i fratelli del ritardatario dallo spedito incedere e i loro discendenti, nonché ovviamente figli, nipoti, bisnipoti ed oltre del Tardò primigenio. Ordunque … essere figlio (benché tardo) di quel Tardò credo mi autorizzi a fare voti perché non si creino fraintendimenti». Sergio conclude il suo simpatico racconto rivendicando come i veri Tardò siano solo e soltanto i Rossi di cognome e di fatto e, bonariamente, diffida Chiara Casarosa dal fare pasticci con altri ritardatari, con i quali lui non vuole avere a che fare né essere assimilato. Cara Chiara, a questo punto non ti resta che cercare un altro verbo da coniugare, prova un po' con ritardare: egli ritardò, voi ritardaste, essi ritardarono. Insomma fai te, ma lascia in pace i Rossi-Tardò.