marchetti.lorenzo@tiscali.it - I circoli del Partito Democratico sono nati liberi e devono restare liberi. Un partito radicato sul territorio deve avere un circolo in ogni paese con una sede aperta, questo perché il circolo non può essere solo luogo dove misurare i rapporti di forza nei congressi o per comporre organi e giunte, ma si deve occupare del territorio e dei problemi della comunità locale. Ha scritto Franceschini: «i circoli devono essere le vere antenne per ascoltare e capire il paese». Tutti noi democratici concordiamo come ci sia bisogno di un partito vero e compatto, ma questo, però, deve essere capace di selezionare la classe dirigente e riconoscere il ruolo centrale dei territori: basta coi pacchetti preconfezionati e con gli organi esecutivi che assumono il ruolo di segreteria, direzione e assemblea! Ciò è possibile, soprattutto nella prassi quotidiana, riconoscendo il ruolo autonomo dei circoli e l’esigenza di procedere alle primarie nella scelta dei candidati a tutti i livelli. C’è il bisogno concreto di attuare sempre forme reali di coinvolgimento che nulla tolgono, ma anzi danno forza al Pd, e ciò è possibile solo attraverso i circoli e un rapporto concreto con gli elettori. Lorenzo Marchetti