6 ottobre 2009

ELBOPOLI non è mai esistita. L'interrogazione dell'On. Napoli non ebbe nulla di sovversivo. L'Elba è stata governata per anni da potenti ras locali

ilvicinato@libero.it – Pubblichiamo da Camminando (www.camminando.org) le parti che ci sembrano più significative, del lungo intervento di Gianluigi Palombi. «Caro Marchetti, l'attacco ad Alleanza Nazionale campese, con una tardiva analisi dei giorni di Elbopoli, è quanto mai superficiale e privo di quella approfondita valutazione che una situazione così complessa richiederebbe (…) Innanzitutto non è mai esistita Elbopoli. Il neologismo "Elbopoli" avrebbe ragione di essere se ci fosse stato, nell'isola, un disegno criminoso comune dei singoli attori coinvolti nelle diverse vicende giudiziarie. Al contrario, i numerosi episodi giudiziari sono tra di loro indipendenti e sono soprattutto figli, da una parte dell'incapacità amministrativa dei politici ed amministratori, e dall'altra del potere degli stessi che, governando da decenni, avevano probabilmente perduto il contatto con la realtà pensando di poter porre e disporre di tutto ciò che riguardasse la cosa pubblica. Fu davvero legittimo l'intervento della magistratura, la cui azione, ricordiamo, va solo verso una direzione, la tutela e la difesa del cittadino, contro i soprusi dei potenti e di coloro che non rispettano le regole. L'interrogazione dell'On. Napoli e della Sig. Amadio, caro Marchetti, non ebbe nulla di sovversivo. Anche perché quanto riportato, non fu partorito della fantasia delle due politiche ma rappresentò semplicemente la descrizione di fatti reali (…) L'Elba è stata governata per anni da potenti ras locali che pensavano di poter fare il bello ed il cattivo tempo sulle spalle dei cittadini impotenti e spesso impauriti, fino al quando qualcuno ha deciso che tale situazione era insostenibile ed ha finalmente cominciato ad indagare (…) Quello che mi amareggia di più è che, in questi anni, la politica locale non ha mai fatto una profonda analisi di quanto è successo, attraverso una severa autocritica ed un rinnovamento che potesse far sperare davvero in un cambio di direzione, perché si chiudesse una stagione di veleni la cui principale responsabile è stata la stessa politica, pessima, senza distinzione di partiti e di ideologie. Cordiali saluti, Gianluigi Palombi»