ilvicinato@libero.it - Saranno davvero iscritti ed elettori insieme, domenica il 25 ottobre a scegliere con il voto il Segretario nazionale del PD. Leggere i risultati dei congressi di circolo del PD soltanto attraverso le percentuali rischia di essere parziale e fuorviante. Limitarsi a confrontare il 55% di Bersani, a livello nazionale, con il 37% di Franceschini, offusca infatti che il divario in voti assoluti è molto contenuto in gran parte delle regioni e delle provincie. Non solo, ma dall’esame dei voti risulta evidente che Franceschini si conferma il candidato che più raccoglie un consenso che va oltre le appartenenze di origine dei votanti, tant’è che nelle regioni rosse – come Toscana, Umbria, Marche, laddove la presenza di iscritti al PD provenienti dai DS è rilevante – il divario tra Franceschini e Bersani è ancora più ridotto. Si aggiunga infine che non sono poche le realtà nelle quali è Franceschini ad aver raccolto i maggiori consensi. Dall’insieme di questi dati, insomma, si ricava che la partita delle primarie è del tutto aperta a ogni esito: i candidati hanno le stesse chances e Franceschini ha tutte le possibilità di essere eletto. Piero Fassino