marchetti.lorenzo@tiscali.it - 3 milioni di elettori hanno preso parte alle primarie del Partito Democratico: una partecipazione straordinaria per un paese in crisi che ribolle. L’Isola d’Elba non è stata da meno. Anzi di più! Ha votato quasi il 10% dei partecipanti all'election day dello scorso giugno. E se con questo facciamo un raffronto notiamo come quei 1.606 cittadini elbani sono 833 in più rispetto ai voti totalizzati da Rifondazione Comunista (773), più 762 di quelli avuti dalla Lega Nord (844), 730 se confrontati a Sinistra e Libertà (876), più 689 se raffrontati all’UdC di Casini (917) e 573 ancora se paragonati al consenso dell’Italia dei Valori (1.033). Abbiamo regalato la nostra domenica a un’idea che non muore, e adesso vogliamo una speranza per questa comunità: vogliamo essere una grande democrazia. C'è voglia di buona politica e dobbiamo guardare ai giovani perché loro possono portare nuove sensibilità, nuove culture e freschezza politica. Il popolo delle primarie non può essere messo in discussione. Il Pd, allora, deve cancellare il metodo della cooptazione e i dirigenti, a prescindere dall’età anagrafica, si devono misurare sul campo e alla prova del voto.