29 ottobre 2009

TOREMAR: la composizione dell’equipaggio non lo stabilisce l’armatore. Una nave non può essere gestita come un albergo

marchetti.lorenzo@tiscali.it - La “gente di mare” ha un una specifica normativa che ne regola le assunzioni. Tant’è che un marittimo non viene collocato a lavoro tramite il Centro per l’impiego, bensì mediante un apposito ufficio della Capitaneria di porto. L’avvocato Cesarina Barghini, nei giorni scorsi, ha rammentato come per i marittimi bisogna distinguere tra i lavoratori in Ruolo organico, in Continuità di rapporto di lavoro, a Turno particolare e a Turno generale. Ha poi sostenuto come con la privatizzazione di Toremar non si dovrebbero verificare rilevanti cambiamenti per i marittimi in Ruolo organico e in Continuità di rapporto di lavoro, tutto al più si potranno essere trasferiti da una nave ad un’altra. Problemi, invece, potrebbero sorgere per i lavoratori a Turno particolare poiché, questi, hanno un rapporto contrattuale a tempo determinato. Il Turno particolare, infatti, è una lista che l’armatore redige scegliendosi le persone che gradisce, si tratta di marittimi preferiti ad altri, dei quali la compagnia si avvale ogni qualvolta si verificano carenze di personale. Costoro, seppure precari, godono di una precedenza su tutti gli altri lavoratori che invece sono iscritti al Turno generale. Qui, però, entra in ballo la Tabella d’armamento della nave, cioè la composizione minima dell’equipaggio. Vale a dire che mentre il numero del personale necessario per gestire un albergo (tanto per portare un esempio) è regolato dai servizi che il proprietario vuole offrire alla clientela (basta rispettare l’orario di lavoro e le mansioni), su una nave la cosa cambia totalmente: ci sono leggi e regole ben precise da rispettare.