ilvicinato@libero.it – Più volte è stato auspicato che le peculiarità rappresentate dalle piccole isole trovassero un rafforzamento in una legge specifica. Pertanto, l’iniziativa del Parlamento, di procedere all’approvazione di una legge sulle Isole minori, è particolarmente importante. I disegni di legge all’esame partono tutti dalla valutazione delle problematiche delle Isole, ma alcuni si differenziano nelle soluzioni e soprattutto nell’individuazione della sede di riferimento che per la trasversalità dei problemi delle Isole, noi riteniamo questa debba essere la Presidenza del consiglio dei Ministri. Il Comitato di coordinamento, quindi, dovrebbe avere le funzioni esplicitate nell’Accordo quadro. Le volte che si è derogato dal percorso previsto nell’Accordo quadro, i tempi di impegno e spesa dei finanziamenti è stato molto più lungo, non integrato con la programmazione organica del Dupim (documento unico di programmazione per le isole minori) e di difficile valutazione nei suoi effetti. La previsione di contributi su passeggeri, veicoli e su limitazione flussi andrebbe normata come possibilità attuativa in modo che siano i Comuni a valutare il se applicarlo, quando ed in che misura in considerazione che i trasporti onerosi influiscano negativamente sul turismo. Quindi, una politica dei trasporti più facilitata per i residenti, ma anche per i turisti permetterebbe di attivare il contributo per passeggeri e veicoli. Condivisibile e fondamentale per dare concretezza ad una specifica legge sulle Isole minori è la previsione di un fondo specifico pluriennale da assegnare alle Regioni, sede di isole, che lo erogheranno in attuazione del Dupim e dello stato di avanzamento dei progetti in esso delineati. Roma, 2 luglio 2009