TRASPORTI: le continue odissee dei portatori di handicap. Il disinteresse dell’autista e la sensibilità del giovane sconosciuto
milena.micheli@alice.it - Sono affetta da sclerosi multipla e mi aiuto con una stampella per mantenere il mio equilibrio precario. Appena dimessa dall'ospedale di Firenze ho preso un autobus della SITA per raggiungere il porto di Piombino. L'autista “molto gentilmente” mi dice: «se vuole la valigia la può mettere nel bagagliaio»... dopo aver appoggiato la stampella ed essermi seduta sul bordo del bagagliaio, con non poca fatica riesco a sollevare la valigia e metterla nel bagagliaio. Nel frattempo gli altri passeggeri hanno messo le loro valigie spingendo la mia sul fondo del bagagliaio stesso. Alle ore 16 partenza da Firenze, il viaggio prosegue senza intoppi. Arriviamo a Piombino in orario, scendiamo dall'autobus ed ognuno prende la propria valigia, mi accingo a recuperare la mia, ma essendo finita in fondo a tutte, per tentare di recuperarla cerco di agganciarla con la stampella, non riuscendoci appoggio di nuovo la stampella da una parte ed entro carponi dentro il bagagliaio. In quel momento da dietro sento la voce di un ragazzo che mi dice: «ma lasci signora ci penso io, non si preoccupi, ma scherza davvero?»… e mi tira fuori la valigia. Tutto ciò è avvenuto davanti gli occhi dell'autista, che ringrazio immensamente “per la sua attenzione e sensibilità”. Non sono stata invece in tempo a ringraziare il gentile sconosciuto che in un attimo è sparito anche perché stava partendo la nave che io invece ho perso. Milena Micheli