ilvicinato@libero.it – Riportiamo da un lungo intervento di Giovanni Fratini: «Strana teoria quella secondo cui sarebbe necessario non avere troppo squilibrio tra le tariffe delle compagnie private che non beneficiano di sussidi pubblici e quelle della Toremar o della società che vincerà un domani la gara, perché potrebbero insorgere contenziosi per “concorrenza sleale”. Ma allora ogni volta che gli armatori privati decidono di aumentare le tariffe, la società sovvenzionata dovrebbe fare altrettanto? Il ragionamento ci appare un po’ strano. Riteniamo, al contrario, che chi, ricevendo sovvenzioni pubbliche, gestisce servizi di trasporto indispensabili per l’economia e per la vita delle popolazioni delle isole minori come quelli marittimi, debba cercare di applicare tariffe che non siano troppo distanti da quelle del trasporto ferroviario o su gomma e non da quelle delle compagnie private. Il parametro di riferimento dovrebbe essere rappresentato da quelle tariffe e non da altre. Il rispetto del principio della continuità territoriale vuol dire questo. Vuol dire, come è scritto nella comunicazione della Commissione europea al Parlamento e al Consiglio europeo del 12 maggio 2004, che gli Stati membri, ma anche altre Autorità pubbliche come le Regioni, devono garantire la fornitura di servizi di interesse generale efficienti, di qualità e a prezzi accessibili a tutti i cittadini e a tutte le Imprese».