25 novembre 2010

UN PATTO PER “VIVERE FELICI E SODDISFATTI SULLA NOSTRA ISOLA. Chi è favorevole lo dica senza indugio, altrettanto facciano i contrari!

ilvicinato@libero.t - Noi Cittadini dell'Elba non chiediamo nuove forme di assistenzialismo se vogliamo le zone franche insulari per diversificare la nostra economia con l’introduzione di tecnologie leggere e innovative, nonché lo sviluppo del settore informatico, come pure se rivendichiamo un sostegno per la produzione di energia da fonti rinnovabili, e anche la promozione e la commercializzazione dei prodotti agroalimentari tradizionali e della pesca, oppure se reclamiamo un macchinario per la dissociazione molecolare dei rifiuti (con la conseguente sospensione dell’ecotassa), o impianti per erogare acque idonee al consumo umano (potabilizzatori e desalinizzatori) provenienti dal nostro territorio. Non è assistenzialismo se reclamiamo che il metanodotto approdi all’Elba, o che il prezzo del traghettaggio sia più equo e, in ogni caso, invariabile sia durante la settimana sia nell’arco dell’anno, oppure pretendiamo che gli slot siano rispettati in ogni stagione e quelli disponibili siano assegnati alle compagnie che applicano tariffarie più basse, e inoltre che un cartello elettronico informi sulle partenze e sui prezzi di ogni corsa. Non è assistenzialismo se ci opponiamo alla declassificazione dell’aeroporto e delle prestazioni sociosanitarie, o alla chiusura del punto nascita, così come se siamo contrari alle barriere per l'Elba sul porto di Piombino, dove piuttosto chiediamo più parcheggi liberi. Non è assistenzialismo se chiediamo al parlamento di approvare la legge per la tutela delle isole minori. Per fare questo, comunque, occorre un patto unitario fra cittadini, istituzioni e forze politiche, imprese e associazioni economiche e sociali. Noi Cittadini dell’Elba vogliamo un patto unitario, organico e armonico per la difesa e il rilancio della nostra Isola, e per dare agli elbani le stesse garanzie e le uguali opportunità dei cittadini che vivono sulla terraferma. Un patto per assicurare il mantenimento e la qualità dei servizi essenziali con standard più bassi e sostenibili dalle comunità isolane da parte dello stato, delle regioni e delle province. Un patto per l’efficienza delle prestazioni vitali con particolare riferimento alla scuola e alla formazione, alla sanità e ai servizi socio-assistenziali, alla continuità territoriale e ai trasporti, allo smaltimento dei rifiuti e all'ambiente, alla protezione civile e ai servizi postali, giudiziari e agli altri presidi periferici dello stato. Un patto per un territorio con un solo comune che parli con una sola voce forte e chiaro, e abbia una programmazione economica e una pianificazione territoriale unitaria. Con i municipi, custodi delle tradizioni storico-culturali locali, del nome, del gonfalone e dello stemma del vecchio comune, e luogo per appagare i bisogni primari dei cittadini. Il primo passo verso la semplificazione istituzionale sia l’ingresso di tutte le otto realtà comunali nell’unione dei comuni a cui affidare, oltre la bonifica, la forestazione, la promozione turistica, la ricerca di finanziamenti, anche tutte le gestioni associate previste dalla recente normativa statale, senza nuovi pasticci! Un patto per un Parco Nazionale che coniughi i bisogni economici e sociali degli abitanti con le risorse ambientali dei territori insulari, e per un Parco Minerario dove siano risolte le questioni col demanio e la Società sia messa nella condizione di attuare quanto previsto nel master plan.