Elba Sanità: Il primario di medicina è andato in pensione. Ci auguriamo sia sostituito da un medico con le stesse qualità
ilvicinato@libero.it - Comitato Elba Sanità: «Medicina è uno dei reparti più importanti di ogni presidio ospedaliero, è un reparto in cui l’età media dei ricoverati è piuttosto alta e le cui prestazioni riguardano una elevata percentuale di cittadini. Il dott. Vecce, primario di medicina del nostro ospedale, è andato in pensione, sfortunatamente per noi. Lo ringraziamo per la sua opera e per la sua abnegazione nel dirigere un settore così delicato per la salute pubblica elbana. Sotto la sua responsabilità il reparto ha ottenuto maggiore efficienza. Seguendo il principio organizzativo per intensità di cure, ha creato una sezione specifica dedicata alla media intensità con la disponibilità di quattro letti per il monitoraggio intensivo dei pazienti; dovrà ancora essere realizzato un letto per la rianimazione d’urgenza nel caso in cui non sia possibile il trasferimento immediato in strutture del continente. Ci auguriamo che il vuoto che ha lasciato venga al più presto colmato da un primario che abbia le sue stesse qualità e che continui la sua opera per portare a pieno compimento ciò che per noi è necessario ed urgente, per migliorare sempre di più un servizio così essenziale per la salvaguardia della nostra salute».
ilvicinato@libero.it - Comitato Elba Sanità: «Medicina è uno dei reparti più importanti di ogni presidio ospedaliero, è un reparto in cui l’età media dei ricoverati è piuttosto alta e le cui prestazioni riguardano una elevata percentuale di cittadini. Il dott. Vecce, primario di medicina del nostro ospedale, è andato in pensione, sfortunatamente per noi. Lo ringraziamo per la sua opera e per la sua abnegazione nel dirigere un settore così delicato per la salute pubblica elbana. Sotto la sua responsabilità il reparto ha ottenuto maggiore efficienza. Seguendo il principio organizzativo per intensità di cure, ha creato una sezione specifica dedicata alla media intensità con la disponibilità di quattro letti per il monitoraggio intensivo dei pazienti; dovrà ancora essere realizzato un letto per la rianimazione d’urgenza nel caso in cui non sia possibile il trasferimento immediato in strutture del continente. Ci auguriamo che il vuoto che ha lasciato venga al più presto colmato da un primario che abbia le sue stesse qualità e che continui la sua opera per portare a pieno compimento ciò che per noi è necessario ed urgente, per migliorare sempre di più un servizio così essenziale per la salvaguardia della nostra salute». 