ilvicinato@ - Fonte: Maristella Giulianetti - «Ricavare il sale
dall'acqua di mare risale all’antichità. Esistono diversi procedimenti di
desalinizzazione, le tecnologie termiche classiche consistono nello scaldare
l’acqua che evaporando lascia depositare sul fondo il sale disciolto. Un metodo
più economico, e su larga scala, sono le saline, cioè ampi bacini dove viene
immessa e fatta e trattenuta l’acqua del mare, qui l’azione del sole fa
evaporare l’acqua lasciando sul fondo il sale. Al Forte Inglese di Portoferraio , invece, l’acqua del mare veniva prelevata dalla Cala dei Frati e trasportata
all’interno del fortilizio dove, per ricavarne il sale, veniva portata in
ebollizione in grandi calderoni. Da ogni calderone si ricavavano 5 kg di sale
che poi veniva trasportato a Baratti e scambiato con altre merci. Ma a
Portoferraio, sin dalla seconda metà del 1500, c'è traccia anche delle
Saline delle Ghiaie, dell'Annunziata (oggi San Rocco) e della Concia. Quando il
sale di Portoferraio cominciò ad essere esportato anche in Europa orientale, si
crearono le grandi saline di San Giovanni, dotata di magazzino, di San
Giuseppe, e delle Prade con la Torre del sale. Di tutte le
Saline che esistevano nel golfo portoferraiese, non rimane più nulla se non qualche foto e pochi ricordi. Oggi è visibile solo una parte del muretto delle saline di San
Rocco, eretto nel 1694, lungo 170 metri ed alto 1,5 metri. Si tratta di una
testimonianza minima, ma forte del passato "industriale " dell'Isola,
che iniziato nel 1555 è arrivato fino alla metà del secolo scorso».