8 febbraio 2014

IL SALE IN CUCINA E LE SALINE NELLA STORIA DI PORTOFERRAIO

ilvicinato@ - Fonte: Maristella Giulianetti - «Ricavare il sale dall'acqua di mare risale all’antichità. Esistono diversi procedimenti di desalinizzazione, le tecnologie termiche classiche consistono nello scaldare l’acqua che evaporando lascia depositare sul fondo il sale disciolto. Un metodo più economico, e su larga scala, sono le saline, cioè ampi bacini dove viene immessa e fatta e trattenuta l’acqua del mare, qui l’azione del sole fa evaporare l’acqua lasciando sul fondo il sale. Al Forte Inglese di Portoferraio , invece, l’acqua del mare veniva prelevata dalla Cala dei Frati e trasportata all’interno del fortilizio dove, per ricavarne il sale, veniva portata in ebollizione in grandi calderoni. Da ogni calderone si ricavavano 5 kg di sale che poi veniva trasportato a Baratti e scambiato con altre merci. Ma a Portoferraio, sin dalla seconda metà del 1500, c'è traccia anche delle Saline delle Ghiaie, dell'Annunziata (oggi San Rocco) e della Concia. Quando il sale di Portoferraio cominciò ad essere esportato anche in Europa orientale, si crearono le grandi saline di San Giovanni, dotata di magazzino, di San Giuseppe, e delle Prade con la Torre del sale. Di tutte le Saline che esistevano nel golfo portoferraiese, non rimane più nulla se non qualche foto e pochi ricordi. Oggi è visibile solo una parte del muretto delle saline di San Rocco, eretto nel 1694, lungo 170 metri ed alto 1,5 metri. Si tratta di una testimonianza minima, ma forte del passato "industriale " dell'Isola, che iniziato nel 1555 è arrivato fino alla metà del secolo scorso».