ilVicinato@ - «Dopo il 1881 lo stato di benessere
di questa popolazione cominciò a decrescere, la rottura del trattato di
commercio con la Francia rendeva impossibile il traffico del minerale in
Francia e la limitazione nella produzione annua del minerale, portata a ton.
180.000 obbligava gli affittuari delle
miniere licenziare i condannati ed a diminuire ulteriormente il personale. A
poco per volta sparirono tutti i bastimenti, sopraffatti anche dalla
concorrenza dei vapori molti capitani rimasero e sono tuttora disoccupati e
consumano ora, stentando la vita, i risparmi ammassati con tanti stenti, sudori
e rischi; i marinai furono costretti a rimanere a terra e sollecitarono, e
pochi si chiamarono fortunati , d’essere ammessi a quei lavori delle miniere che
prima disdegnavano e rilasciavano ai loro confratelli di Rio nell’Elba. Una
buona parte di questi marinari, i più giovani, s’imbarcarono e navigarono nei
mari lontani e pericolosi, stando per anni lontani dal paese natio e dai
genitori; ma i più anziani, non più adatti a tanti strapazzi si trovavano
sempre disoccupati, languono nella miseria e non rifuggirebbero dal mestiere
più vile e peggio sarebbe per loro se l’affittuario delle miniere non li
adibisse nei lavori della caricazione che sono però incostanti e saltuari e non
possono perciò offrire una risorsa sicura pei il mantenimento della famiglia
tutto l’anno: Attualmente trovansi in Rio Martina circa cento di questi
disoccupati, che sono facile preda per gli amanti dei disordini. Ed anche in
questi giorni tentatasi di costituire fra i medesimi un’associazione, il cui
scopo apparente era quello di reclamare lavoro. Ma che realmente era destinata
a servire da strumento ai soliti mestatori. Devesi all’intervento di autorevoli
cittadini se nel suo primo nascere questa associazione s’è disciolta e gli
stessi operai, convinti d’esser stati ingannati, e rassicurati che il
Municipio, loro legittimo tutore, non avrebbe mancato di occuparsi del
miglioramento delle loro sorti, smascherarono e sconfessarono i promotori. Ma
ciò che non è avvenuto oggi, può avvenire domani». Fine seconda parte