3 maggio 2008

GLI PSEUDONIMI, DAI RETTA A ME: FALLA FINITA! Signor Oligisto, grazie, ma io vado avanti a viso aperto. Non sarò Etto Marchi.

marchetti.lorenzo@tiscali.it - Mi scrive Oligisto, colui che si vanta di offrirmi un caffè, magari preceduto da un’amichevole pacca sulle spalle, e questo dopo avermi «affettato» usando uno dei suoi tanti nick name di comodo. Chi è costui? Di sicuro un tipo davvero bizzarro e perfino fantasioso. Lo è fino al punto da non peritarsi nel darmi un consiglio: «dai retta a me: falla finita! La tua è una battaglia contro i mulini a vento. Ma come puoi pretendere che ci sveliamo?» Così sviluppa un'immaginaria biografia di alcuni B.O.A. (Bogghisti e Opinionisti Anonimi). Parte dalla famiglia di Pasqualino «l’eminenza grigia sempre presente: prima col Diversi, poi con l’Antonini e ora con il Bosi». Non trascura Piaggese Docg «ogni volta che si è candidato alle elezioni, è sempre stato trombato». Passa per Marina Piaggese «ti fa un sorrisino dopo averti pugnalato alle spalle», e finisce con Schiattoso «la sua acredine è solo la conseguenza di una cospicua cambiale politica». Oligisto conclude il suo excursus suggerendomi di «adeguarmi» e, prima di esprimermi la tenerezza che si ha per il panda, mi propone perfino un nome anonimo: «Scegli anche te uno pseudonimo di comodo. Che ne so: anagramma il tuo nome, come ha fatto Nanni Gioiello. Chiamati Etto Marchi». No, caro Oligisto, non ti do retta, io vado avanti a viso aperto, così come fanno, solo per citarne alcuni, Mauro Meoni, Bruno Paternò, Giovanni Muti, Dario Ballini, Davide Solforetti e tanti altri. Ciao, Lorenzo