28 febbraio 2009

PD, IL PROGETTO PER L’ELBA: Liberare il futuro, un’isola che fa delle sue risorse umane e naturali la chiave per affrontare le nuove sfide

pd.elba@tiscali.it - La crisi economica di questo passaggio del secolo, le conseguenti convulsioni della tradizionale economia turistica con la competizione allargata al mercato globale, hanno decretato l’esaurimento di un modello di sviluppo. Peraltro l’affermazione di risposte individuali, sia istituzionali che imprenditoriali e sociali, hanno già dato dimostrazione di insufficienza rispetto alle sfide che si sono poste e si porranno nel breve periodo. Anche il nostro microcosmo si trova di fronte ad una crisi economica innescata dalla speculazione finanziaria e dalla crisi del liberismo. Dobbiamo pensare a progettare il futuro. In questa ottica si ritiene come, facendo leva sulle attività economiche tradizionali, si debba puntare alla qualificazione, alla innovazione in senso ecocompatibile. L’Isola d’Elba ha bisogno di una strategia collettiva che al di là del turismo balneare, che rimane fondamentale e prioritario, punti sull’economia dei turismi valorizzando tutte le potenzialità di questo territorio. A Pianosa indietro non si torna e il destino dell’isola piatta non si cambia, però ci vogliono programmi unitari e condivisi. Il futuro di Pianosa è nella salvaguardia e nella valorizzazione del patrimonio naturale e paesaggistico dell’Arcipelago Toscano. La proposta di riaprire il carcere speciale sull’isola, destinandolo ai detenuti in regime di 41 bis, è l’ennesima beffa che provocherebbe una serie di danni collaterali di carattere economico, anche per le casse pubbliche: immaginiamo i costi per la rimessa in funzione e in sicurezza di edifici abbandonati oramai da decenni. Fra l’altro, riaprire il carcere speciale significa la fine dei tanti laboratori di ricerca scientifica attivati, degli scavi e studi archeologici, quindi la possibilità di fruire dell'isola, delle sue risorse ambientali e storiche. Attività quali la convivenza del carcere a regime leggero, dove i detenuti sono utilizzati in attività agricola e di accoglienza, vanno più che bene, anzi, sono lodevoli e devono essere migliorate. Per Pianosa e per tutti gli altri immobili di proprietà dello stato presenti nelle isole toscane, comprese le aree minerarie dismesse dell’Elba orientale, è necessario che i principali attori del territorio assumano atti formali con progetti unitari e condivisi. Un nuovo progetto dell’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano che tuttavia deve muoversi, non in solitario, ma di concerto con gli enti del territorio: comuni, Provincia e Regione. L’ipotesi di una centrale nucleare, non smentita dalle forze di Governo ne a livello locale ne nazionale, non merita nemmeno di essere discussa.