28 febbraio 2009

FRANCESCHINI non sarà un segretario di transizione, né un reggente provvisorio. No, sarà un segretario vero

ilvicinato@libero.it - «Il discorso di Dario Franceschini ha trasmesso a tutti un messaggio di fiducia, di speranza, certezza. Dario ha affrontato con chiarezza temi cruciali. Ha parlato di laicità, come un valore irrinunciabile del PD. Ha detto che il PD, con il suo profilo e la sua identità, lavorerà per l’unità del riformismo europeo e per questo non sarà mai in un luogo in cui non ci siano anche i socialisti europei. Ha ricordato il valore centrale del lavoro e il nostro impegno a restituirgli dignità e tutele, proprio nel momento in cui la crisi rende insicura e incerta la vita di molti. Ha sottolineato l’importanza di dare al PD quelle radici e quella presenza organizzata nella società che sono essenziali per dare all’opposizione credibilità e consenso. Ha dichiarato di voler accelerare un ricambio del gruppo dirigente, promuovendo giovani e quadri cresciuti negli enti locali e nei territori. Ha richiamato tutti – in primo luogo le personalità più autorevoli – al dovere della solidarietà, della coesione e della responsabilità. E ha concluso il suo intervento ribadendo che i valori antifascisti e democratici della Costituzione e della Repubblica sono per noi irrinunciabili. Sì, adesso possiamo ripartire e restituire speranza e fiducia ai tanti che credono nel PD e vogliono vivere in un’Italia migliore». Piero Fassino