22 marzo 2009

Le chiese protestanti difendono da sempre i principi di libertà e laicità. Perché? Ce lo spiega il teologo valdese (0)

sardellimichela@gmail.com - Dall'ovulo appena fe­condato al malato in coma irreversibile, la vita umana va difesa in tutto il suo corso «naturale», se necessario anche contro la libera autodeterminazio­ne della persona. Dichiarata non negoziabile, questa difesa a oltran­za della sacralità della vita porta la Chiesa cattolica, e le forze politi­che che ad essa si adeguano, a in­crinare il principio della laicità del­lo Stato, in base al quale le leggi che regolano la convivenza civile, e quindi anche il nascere e il mori­re, devono risultare da un libero confronto fra diverse visioni del mondo, e non possono limitarsi a seguire il magistero di una chiesa. Ma il cristianesimo non coincide col cattolicesimo. E infatti le Chie­se del protestantesimo storico di­fendono da sempre e con forza i principi della libertà e della laici­tà. Perché? In base a quale teolo­gia? Sui media nazionali la posi­zione protestante non appare praticamente mai, come se l'altemati­\ va dovesse giocarsi solo fra cattoli­ci e non credenti. A maggior ragione abbiamo pensato pubblicare tre domande rivolte al pastore Fulvio Ferrario, docente di dogmatica presso la Facoltà Val­dese di Teologia di Roma. Da l’Unità del 19 marzo 2009 – CONTINUA…