9 marzo 2009

PRIANTI: la scelta dei candidati è di monito... che poi vengano perorati dai soliti federali o presunti Unti dal Signore dipende solamente da noi!

fabrizioprianti@yahoo.it - Caro Lorenzo, l’insieme delle minzioni che vanno fuori dal suo normale contenitore sono molte, quindi, sarà bene iniziare da una parte a mettere quella famosa incerata, che però non sappiamo quanto sarà protettiva. La prima minzione che sta versando in maniera vergognosa è questa chiassosa campagna elettorale e proprio da qui voglio iniziare la stesa del telo, anche se forse sarebbe meglio regalare a qualche esternatore dei bei pannoloni. Quanti salvatori della patria! Quante segreterie! Quanti candidati. Quanto chiasso politico. È l’Elba mi dirai , è la politica… purtroppo. I partiti politici con le loro lotte intestine, forse, sono tutti in agonia? E noi? Quel popolo definito bue per tanto tempo che vuole riappropriarsi dei suoi attributi migliori e con intelligenza non vuole lasciarsi più affascinare dallo sventolio delle bandiere colorate, ed incomincia a guardare gli uomini? Le elezioni amministrative si stanno avvicinando e nella lotta sta emergendo l'Uomo con i suoi pregi, difetti, ambizioni e sogni. I curricula dei candidati alla guida di cordate e associazioni si dice saranno determinanti anche se per il momento nessuno si è procurato uno straccio di programma credibile e innovativo. Da ogni angolo dei cinque paesi in corsa per una poltrona si grida di abolire i ciarlatani politici del dire? Speriamo. Non è facile traghettare in politica gli uomini del fare (specie in estinzione) perché abituati ad operare con velocità e pratica. Presumo che sempre più la carta vincente, per una qualsiasi aggregazione politica, oggi sia l'uomo da presentare agli elettori, un uomo che si presti a servire il paese per poi tornare a fronte alta nella società civile colmo di esperienza e gratificato per aver lavorato per la sua isola e non pro domo sua. I partiti ci hanno soffocato per troppo tempo ed anziché essere il supporto della democrazia si sono trasformati in avidi distruttori o uffici di collocamento per i propri assistiti (basta leggere alcuni nomi). La società cambia e ne dobbiamo accettare i mutamenti, a volte spontanei perché evolutivi, dettati dal tempo, a volte determinati dalle esperienze precedenti acquisite dall'uomo. Il Fossombroni politico del granducato di Toscana del XVIII sec. (se non erro) diceva: il mondo va da se e noi diciamo che i fatti ne determinano l'orientamento. Oggi la scelta dei candidati è di monito. Che poi vengano perorati dai soliti federali o presunti Unti da Signore che cercano di salvarsi e di rimanere in cattedra… questo dipende solamente da noi. Dai retta a me Lorenzo: l'Elba, come una bella donna, ha bisogno di essere amata, rispettata e non ripetutamente violentata, quindi intanto iniziamo a distribuire pannoloni potrebbe…. essere il nuovo business. Per il telone incerato ci attrezzeremo! Ciao, Fabrizio