ilVicinato@ - Fonte notizia lanazione.it - «Da un primo esame del telefonino di Fausta
Bonino non sono stati individuati messaggi sospetti che suffraghino la tesi
accusatoria. L’infermiera Bonino e il suo legale, Cesarina Barghini, sostengono
che in quel telefono non c'era niente da cercare: “perché la dona è innocente”.
La Procura ha chiesto la perizia per trovare eventuali messaggi invitati a
fornitori di eparina, e messaggi di quel tipo non ne sarebbero stati individuati:
“solo messaggi privati della vita della Bonino che non hanno niente a che
vedere con l'indagine e con le morti dei pazienti”. Il giudice delle indagini
preliminari, Antonio Pirato, ha disposto una integrazione della consulenza su
richiesta della difesa, richiesta alla quale si è associato il pubblico
ministero Massimo Mannucci. Sottolinea l'avvocato Barghini: “Noi vogliamo la
verità, e quindi vogliamo che non restino dubbi sulla perizia telefonica. Non
abbiamo niente da nascondere. Per questo vogliamo che la consulenza non
tralasci alcunché”. L’udienza
è andata avanti per un paio d’ore dopodiché il giudice ha disposto la proroga:
si tornerà in aula il 7 febbraio del 2017».