ilVicinato@ - «Il 12 dicembre
la motonave Moby Niki, durante la navigazione, ha urtato probabilmente il fondale marino. La nave ha
proseguito la sua rotta per Portoferraio dove ad attenderla c’erano gli addetti
per i dovuti controlli. Nello stesso giorno la Capitaneria di Porto ha emesso un comunicato stampa
dichiarando che al momento la causa dell’evento è in corso di accertamento. Son
passati 9 giorni (10, ndr) e
degli agognati accertamenti già in via di esecuzione ad oggi, non si è saputo
ancora niente (…) Le Autorità
preposte sono pregate di informaci,
anche perché ne abbiamo un diritto sacrosanto. Se in una condizione così
importante dove per fortuna con la Nave Niki non si è arrivati alla tragedia,
vige solo il silenzio è altrettanto lecito pensare al peggio, dove chi ci
rimette come al solito, è il cittadino.
Infine, ho letto che l’opera viva presenta delle cricche, altro non sono
che delle sottili crepe che preludono
alla rottura. Questo vuol dire che le cricche e il danno annesso che dovrebbe
essere consistente, nella norma indicano che la nave, una volta acquisito la certificazione RINA di idoneità
carena, sarebbe opportuno che in fretta lasciasse Portoferraio per trasferirsi
a Livorno o altrove per i lavori». Giancarlo Amore