ilVicinato@ - Fonte notizia stampa locale -
La
classe 1B del liceo scientifico
dell’Isis Foresi di Portoferraio ha
incontrato Lucrezia Ferrà, ex alunna del liceo classico dello stesso istituto, che nel 2018 si è laureata in scienze
della pace all'università di Pisa, ed è coautrice del libro "Il sorriso
vergine", in cui parla dell'esperienza che ha vissuto in Sicilia quando
preparava la sua tesi di laurea. Scrivono tra l’altro i giovani studenti della 1B:
«Lucrezia Ferrà ci ha spiegato cosa accade
ai profughi che arrivano in Italia ed ha sfatato alcuni 'miti' al riguardo. Molto spesso i profughi che
giungono in Italia non hanno nessun desiderio di rimanere qui, ma sognano di
raggiungere i loro parenti che vivono in Francia o in Germania (…) Lucrezia ha precisato che i profughi non
ricevono 35,00 euro al giorno
come si sente dire, ma il minimo indispensabile che va dai 2,00 ai 7,00 euro mentre il resto
viene dato alla struttura ospitante. Ha spiegato anche che non è vero che le
strutture ospitanti sono hotel a cinque stelle, ma che spesso si tratta di
strutture ai limiti dell'agibilità, dove a volte manca l'acqua o la luce.
Spesso il fatto che gli immigrati abbiano con sé gli smartphone solleva
critiche nei confronti del loro effettivo stato di povertà, ma si tratta di
cellulari che servono a mantenere i contatti con le loro famiglie. In alcuni
casi inoltre questi sembrano essere forniti assieme alle relative ricariche da
organizzazioni di tipo mafioso allo scopo di controllare e ricattare gli
immigrati stessi (…)».